Stazionano all'esterno dei grandi scali ferroviari, negli aeroporti, nelle stazioni della metropolitana e nei centri storici delle maggiori città italiane. I corpi speciali non sono più invisibili ed è ormai frequente notare le teste di cuoio del Nucleo operativo centrale di sicurezza (Nocs) della polizia e del Gruppo di intervento speciale (Gis) dei carabinieri all'esterno di obiettivi ritenuti altamente sensibili.
Indossano giubbotti antiproiettile in grado di reggere i colpi di un kalashnikov, hanno micro camere bodycam, sistemi di puntamento laser, armi lunghe e prodotti dell'azienda tedesca Heckler & Koch (H&K), pistole Glock (semi automatiche) e il mefisto pronto a essere calato sul volto. Si muovono a bordo di Suv blindati in 20 città e sono maggiormente presenti a Roma, Milano, Torino, Lecce e Venezia e in tre grandi scali aeroportuali (Fiumicino, Malpensa e Venezia). Ad affiancarli ci sono le neonate squadre speciali antiterrorismo costituite dopo l'attacco a Charlie Hebdo del 7 gennaio 2015 e pronte a intervenire in caso di emergenze: sono le unità operative di primo intervento (Uopi) della polizia di Stato, le aliquote di primo intervento (Api) e le squadre operative di soccorso (Sos) dei carabinieri. Dopo la strage di Nizza, i team degli specialisti sono in stato di massima allerta.
Il capo della polizia Franco Gabrielli ha spiegato che «si tratta di un ulteriore potenziamento del livello di sicurezza per rispondere in modo più adeguato a una minaccia diffusa e indiscriminata».
Le Uopi sono composte da operatori della polizia (cinque per ogni squadra) che hanno scelto di farne parte su base volontaria. Prima di tutto vengono sottoposti a vari test psico-attitudinali e fisici da parte di psicologi, medici ed esperti del Nocs. Quelli che superano le selezioni sono poi avviati a un percorso di formazione della durata di quattro settimane: le prime due presso il Centro nazionale di tiro di Nettuno, mentre nelle seconde due settimane la formazione prosegue presso il Nocs.
La preparazione specifica, si legge in un recente servizio dedicato alle Uopi dal periodico Polizia moderna, permette agli agenti dell'Unità di indossare e utilizzare dotazioni particolari. Le Uopi intervengono solo su segnalazione della centrale operativa nel momento in cui c'è una criticità da dover risolvere, e non solo di natura terroristica.
L'ultima esercitazione, per testare le procedure contenute nel protocollo operativo del piano nazionale per la gestione di eventi di natura terroristica, si è svolta la notte del 13 luglio 2016 alla stazione Termini di Roma. La simulazione è stata gestita dalla sala crisi del dipartimento della Pubblica sicurezza e ha visto impegnati decine di uomini del Gis e del Nocs e del comando interforze per le operazioni speciali.
di Fabrizio Colarieti per lettera43.it [link originale]