FABRIZIO COLARIETI

Ad Amatrice nasce la zona franca salva-imprese

Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, lo aveva detto a gran voce il 7 novembre parlando nell'aula di Montecitorio e alla fine ha fatto di testa sua. Dopo aver sollecitato per mesi l'inserimento nel decreto terremoto di misure di esenzione fiscale e previdenziale per i comuni che hanno una zona rossa ha portato all'approvazione della sua giunta il provvedimento che crea la 'ZFCA', acronimo di 'Zona Franca della Contea di Amatrice'. "Non è una provocazione - ha detto Pirozzi annunciando l'approvazione della delibera - la Zona Franca della Contea di Amatrice è solo il nome di fantasia scelto per il regolamento con il quale si andrà a dare una certezza alle microimprese del mio territorio. Quella di poter usufruire di una sorta di no tax area". La delibera, unica nel suo genere tra i comuni colpiti dal sisma, per ora fissa gli indirizzi per la stesura del regolamento che entro poche settimane la giunta Pirozzi conta di portare in Consiglio comunale. Il regolamento dovrà stabilire le modalità per la concessione di contributi sui versamenti fiscali, contributivi e previdenziali delle microimprese e dei liberi professionisti che al 24 agosto 2016 svolgevano la propria attività nel territorio comunale di Amatrice. Un provvedimento che, secondo Pirozzi, "contrasterà lo spopolamento e favorirà la ricostituzione del tessuto economico e sociale". "Sostenere l'economia di Amatrice - ha aggiunto il sindaco - è per me una questione irrinunciabile. Diversamente, ci troveremmo ad affrontare un graduale spopolamento di quest'area e renderebbe inutile ricostruire case, scuole, uffici e chiese". La misura di sostegno, di cui microimprese e liberi professionisti potranno beneficiare per almeno 3 anni, rispetterà le norme europee in merito ai contributi "de minimis", ovvero quelli considerati dalla Ue di piccola entità, tali dunque da non incidere sulla concorrenza. Le attività ammissibili saranno solo quelle previste dal regolamento Ue e quindi, ad esempio, saranno esclusi i settori dell'agricoltura, della pesca e dell'acquacoltura. Il Comune di Amatrice conta di autosostenersi con le donazioni raccolte, un tesoretto che ad oggi ammonta a circa 8 milioni e mezzo di euro. Pirozzi ritirerà il provvedimento solo nel caso in cui il decreto del Governo recepirà le esenzioni richieste. "Non si poteva più attendere - ha aggiunto -, ho voluto e dovuto dare certezze al tessuto economico perché non perda la speranza e decida di restare. Se il decreto in esame in Parlamento conterrà le esenzioni richieste ritirerò il regolamento, nel caso contenga misure che favoriscano solo alcune classi, come ad esempio fu fatto in Emilia, o se si limiterà all'aiuto fiscale e non al contributivo, vorrà dire che il nostro regolamento andrà a supportare gli esclusi. Nel frattempo, le imprese di Amatrice sanno di poter contare sull'aiuto comunale, frutto delle tante donazioni arrivate da tutto il mondo".

di Fabrizio Colarieti per Ansa

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