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Matteo SalviniÈ proprio vero. L’abito non fa il monaco. Perché alla fine, stai a vedere, si scoprirà che il miglior alleato delle Forze dell’ordine – stando almeno alle dichiarazioni di chi le rappresenta ai tavoli governativi – è il premier Giuseppe Conte e non l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Tutto questo nonostante lo sforzo del leader della Lega di accreditarsi, a colpi di tweet giornalieri, in una comunità dove, a quanto pare, non basta indossare divise e scattare selfie per essere credibili. “In Polizia conta quello che fai, come lo fai e in che tempi lo fai”, spiega a La Notizia una fonte sindacale qualificata. Prova ne è il fatto che sono bastati un paio di accenni del presidente del Consiglio, rispetto alla volontà del nuovo esecutivo di mettersi concretamente dalla parte delle divise, per dare forma a qualcosa che Salvini, in 14 mesi di governo, non era riuscito neanche a promettere. La posta in gioco, in termini di rivendicazioni sindacali – come ha spiegato La Notizia sabato scorso – non è proprio indifferente. Si parla, infatti, di straordinari, riordino di ruoli e carriere e nuove assunzioni. Un piattino che gli agenti di polizia non vedono pieno dai tempi dei governi Renzi e Gentiloni. Perché a togliere, nel 2010, fu Silvio Berlusconi (bloccando gli emolumenti accessori) ...continua a leggere "Solo selfie e promesse mancate. La Polizia sfila la felpa a Salvini"

Ilaria AlpiL’ultima inchiesta sull’assassinio della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e del suo operatore Miran Hrovatin, avvenuto in Somalia il 20 marzo 1994, in circostanze ancora oggi oscure, con ogni probabilità sarà archiviata dal Tribunale di Roma nelle prossime settimane. Oggi, infatti, il gip Andrea Fanelli si è riservato di decidere in merito alla richiesta di archiviazione avanzata dal pm Elisabetta Ceniccola. Si tratta della seconda richiesta di archiviazione avanzata dai magistrati di Piazzale Clodio dopo che nel giugno del 2018 il gip, accogliendo una istanza avanzata dai legali della famiglia Alpi, aveva disposto nuove indagini.
Riapertura che doveva servire a stabilire il movente e l’autore del duplice assassinio. In particolare il gip aveva disposto accertamenti sulla trascrizione di un’intercettazione telefonica tra due cittadini somali, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Firenze, in cui si faceva chiaro riferimento all’omicidio Alpi-Hrovatin. Il gip, quindi, aveva chiesto di ascoltare Mohamed Geddi Bashir per accertare da chi avesse ricevuto l’informazione che Hashi Omar Hassan – il somalo inizialmente condannato a 26 anni per l’omicidio e poi assolto nel processo di revisione – “era stato ingiustamente condannato per l’omicidio di Ilaria Alpi e che quest’ultima era stata invece uccisa da militari italiani”. ...continua a leggere "L’ultima inchiesta sull’assassinio di Ilaria Alpi si avvia verso l’archiviazione"

Dal 24 agosto 2016, con la prima scossa di terremoto che alle 3 e 36 ebbe come epicentro Accumoli, la rete dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato oltre 110mila eventi si- smici. Una sismicità, rivelano i dati diffusi dall’Ingv a tre anni dal sisma, che ancora oggi è definita persistente a causa di un rilascio di energia maggiore rispetto a quanto accadeva prima del luglio-agosto 2016. Un’attività che ha visto l’attivazione di un sistema di faglie, ora oggetto di studi molto approfonditi, che nella sua totale estensione è di circa 80 chilometri. «La sequenza sismica che ha interessato l’Appennino centrale - spiega Lucia Margheriti, primo ricercatore dell’Osservatorio nazionale terremoti dell’Ingv - con numerose scosse di magnitudo maggiore di 5 tra il 24 agosto del 2016 e il 18 gennaio del 2017 non è ancora conclusa. L’area compresa tra Camerino e L’Aquila è ancora oggi interessata da una sismicità persistente che presenta un rilascio di energia maggiore rispetto a quanto accadeva prima del 24 agosto 2016». Nel dettaglio, la rete sismica nazionale ha registrato più di 800 eventi dopo il 24 agosto 2016 (di cui due forti di magnitudo Mw 6.0 e Mw 5.4 nella zona di Amatrice); quasi 1.000 eventi giornalieri dopo il 30 ottobre 2016, circa 500 eventi il 18 gennaio 2017 (di cui quattro con magnitudo maggiore o uguale a 5.0 verificatisi nell’area meridionale della sequenza nei pressi di Barete). ...continua a leggere "Nell’area del cratere ancora presente una sismicità persistente"

Entro fine anno si saprà se la ma- no dell’uomo contribuì, insieme al terremoto di tre anni fa, a causare vittime. I primi due processi, quello per i crolli delle palazzi- ne ex Iacp di Piazza Augusto Sagnotti ad Amatrice (18 morti) e quello della torre campanaria di Accumoli (4 morti), andranno, infatti, a sentenza. Nel primo caso, sono imputati, con l’accusa di omicidio colposo plurimo, crollo colposo, disastro e lesioni, l’allora direttore tecnico dell’impresa che costruì le palazzine, Ottaviano Boni, l’allora amministratore unico della stessa impresa, Luigi Serafini, il presidente pro-tempore del Iacp, Franco Aleandri, il geometra della Regione-Genio Civile, Maurizio Scacchi e l’allora assessore del Comune di Amatrice, Corrado Tilesi. I due edifici, secondo le conclusioni dell’inchiesta, crollarono a causa dell’inadeguatezza dei materiali utilizzati per costruirli. Nel secondo caso il di- battimento riguarda il crollo del- la torre campanaria di Accumoli, che, sfondando la sottostante canonica, causò la morte di Andrea Tuccio e di sua moglie Graziella Torroni, entrambi 34enni, e dei loro bambini, Stefano di 8 anni e Riccardo di appena 9 me- si. Sotto processo sono finiti in 7: l’ex sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci, l’allora responsabile unico del progetto, Pier Luigi Cappelloni, il collaudatore stati- co amministrativo dei lavori a cui fu sottoposta la torre, Mara Cerroni, i progettisti e direttori dei lavori, Alessandro Aniballi e Angelo Angelucci, il geometra Giuseppe Renzi e Matteo Buzzi, ingegnere incaricato dei lavori dalla Diocesi di Rieti. ...continua a leggere "Terremoto, a tre anni dalle scosse si cerca ancora la verità sui crolli"