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L’Italia, dopo Russia e Turchia, secondo uno studio di Truenumbers, è il terzo Stato più militarizzato al mondo, con 467,2 operatori ogni 10mila abitanti e quattro forze di polizia operanti sullo stesso territorio. Addirittura cinque prima della fusione Carabinieri-Forestale. Eppure c’è una proposta di legge in materia di sicurezza urbana, che ha come primo firmatario il deputato di FdI Alessio Butti, che suggerisce, insieme ad alcune modifiche ai codici penale e di procedura penale, l’attribuzione della qualifica di agenti di pubblica sicurezza anche agli operatori delle polizie locali. E perfino l’impiego di pattuglie dell’Esercito a bordo dei treni, a guardia delle stazioni ferroviarie e dei parchi.
Dell’Esercito, da tempo impiegato in assetto dual use per assicurare l’ordine e la sicurezza pubblica, si era parlato anche ieri a margine di un incontro tra il sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo, e il capo di Stato maggiore dell’Esercito, il generale Salvatore Farina. Attualmente, infatti, i militari collaborano con le forze dell’ordine nell’ambito dell’operazione “Strade sicure” che vede settemila uomini impiegati nelle grandi città, anche in funzione antiterrorismo, nella Terra dei fuochi e nelle zone rosse dei comuni colpiti dal terremoto del 2016 e in quella di Genova dopo il crollo del ponte Morandi. ...continua a leggere "La Meloni arruola l’Esercito e promuove i sindaci generali"

In Italia c’è un crollo in una scuola pubblica ogni quattro giorni di lezione. L’ultimo anno scolastico ha segnato il record, rispetto ai precedenti quattro, con 50 crolli e 13 feriti, bilancio che sale a 37 nell’ultimo quinquennio. Due scuole su cinque, e parliamo di oltre 18mila edifici, si trovano in zone ad alto rischio sismico e solo una su venti è in grado di resistere ad un terremoto. La disarmante fotografia dello stato di salute dell’edilizia scolastica emerge dall’ultimo rapporto di Cittadinanzattiva che ha analizzato oltre 6.500 edifici con la collaborazione del Dipartimento della Protezione Civile e del Miur. Dal rapporto emerge che solo un quarto delle scuole è in regola con agibilità/abitabilità, poco più della metà (53%) con il collaudo statico. Un terzo è in possesso della certificazione di prevenzione incendi, poco più (36%) di quella igienico-sanitaria. Solo il 17% delle scuole del Sud ha il certificato di prevenzione incendi, il 15% quello igienico-sanitario, il 15% quello di agibilità, il 18% il collaudo. Le cose vanno leggermente meglio al Centro: il 19% ha le carte in regola con la certificazione di prevenzione incendi, il 18% quella igienico-sanitaria, il 22% quella di agibilità e il 21% il collaudo. Al Nord lo scenario è decisamente migliore: il 64% degli edifici scolastici possiede il certificato di prevenzione incendi, il 67% quello di agibilità igienico-sanitaria, il 63% ha l’agibilità e il 61% ha effettuato il collaudo statico. ...continua a leggere "La scuola cade a pezzi. Un crollo ogni quattro giorni di lezione"

L’Italia in un prossimo futuro, neanche troppo lontano, potrebbe dotarsi di una forza armata cibernetica per stare al passo con i tempi, proteggere i propri confini nella rete e allo stesso tempo essere in grado di colpire. Di questo nuovo strumento, che si troverebbe ad operare in un teatro di guerra ibrido, ha parlato il sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo, intervenendo al Cybertech 2018 di Leonardo.
La minaccia cibernetica, secondo l’esponente pentastellato, molto attivo sui temi della sicurezza e dell’intelligence, “è meno armata e più digitale, nata ancor prima del fenomeno del terrorismo internazionale con la creazione della prima rete internet”. “Oggi – ha aggiunto Tofalo – si inizia a percepirla più forte, pervasiva e sofisticata. Tuttavia seppur tanto se ne parla, è ancora poco quello che si fa per contrastarla”. Tofalo definisce il dominio cyber “come qualcosa di materiale perché ha una sua fisicità”. “Ci sono – ha aggiunto – i poco conosciuti cavi sottomarini intercontinentali che permettono il trasferimento dei dati ed il collegamento delle nazioni ad internet; gli Internet Exchange Point sparsi in Italia (uno dei più importanti è proprio a Roma) che sono dei grossi hub che permettono a tutti i provider, nazionali e internazionali, di ‘incontrarsi’ e collegarsi; i data center che contengono e gestiscono una quantità enorme di dati”. ...continua a leggere "Il Governo vuole arruolare un esercito di hacker"

Non una sola voce si è finora levata per ricordare al presidente Emmanuel Macron la questione delle risposte necessarie alla magistratura italiana per chiudere il caso dell’abbattimento nei cieli di Ustica del Dc9 Itavia, costato la vita, la sera del 27 giugno 1980, a 81 italiani. Fu Francesco Cossiga, nel 2008, a rivelare il piano di Parigi per tendere un’imboscata all’aereo del leader libico Gheddafi, ma dalla Francia, sollecitata in rogatoria fino al 2014 una dozzina di volte, non è mai arrivata una chiara ammissione sul coinvolgimento delle proprie forze nell’abbattimento – per errore disse Cossiga – del volo Itavia. I tracciati radar, e la successiva istruttoria, hanno individuato la presenza nei cieli del Tirreno di caccia francesi decollati da portaerei che quella notte si trovavano al largo della Corsica. Una vicenda che dimostra la consolidata abitudine dei francesi a predicare bene, quando si tratta di richiamare alleati e partner europei alla cooperazione e alla solidarietà, e a razzolare male, come sul caso Aquarius, chiudendo porti e frontiere per rivendicare la propria sovranità.

di Fabrizio Colarieti per La Notizia [link originale]