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GendarmeriaLa Gendarmeria vaticana, guidata dal potentissimo ispettore generale Domenico Giani, ex ufficiale della Guardia di finanza con un passato anche nei servizi segreti del Sisde, servizio per le informazioni e la sicurezza democratica, potrebbe essersi avvalsa di tecnologie molto invasive per compiere l’indagine sulla fuga di documenti riservati della Santa Sede. Il filone che ha portato all’arresto di monsignor Lucio Angel Vallejo Balda e della 'pierre' Francesca Immacolata Chaouqui.
Gli investigatori del potente servizio di sicurezza del Vaticano, infatti, non è escluso che abbiano utilizzato anche i software spia della Hacking Team, società milanese finita nella bufera a luglio 2015 dopo un attacco hacker che ha svelato la sua rete commerciale nel mondo.
Elementi che lasciano intendere che la Santa sede abbia acquistato e utilizzato software per sorvegliare i telefoni e i computer degli indagati, e non solo, si trovano proprio tra i file sottratti alla Hacking Team e diffusi in Rete nella notte tra il 5 e il 6 luglio. Si tratta della corrispondenza intercorsa, a dicembre del 2013, tra l’ufficio commerciale della società milanese e il colonnello Costanzo Alessandrini, il numero due della Gendarmeria vaticana.
L’oggetto della comunicazione era il sistema Galileo, potente software di intrusione commercializzato alle intelligence di mezzo mondo dalla Hacking Team, che però a Lettera43.it smentisce aver mai venduto il software al Vaticano, «che non è pertanto tra i clienti dell'azienda». ...continua a leggere "Vaticano, l’ombra di un software spia contro i corvi"

Cavi-sottomarini-Sicilia-174x131Dai cieli agli abissi oceanici, il braccio di ferro tra Washington e Mosca, che tanto ricorda la Guerra fredda, sembra non risparmiare neanche le autostrade digitali sommerse. Se è vero quanto scrive il New York Times, citando fonti dell’intelligence statunitense, la Russia avrebbe tentato di “aggrapparsi” ai cavi oceanici per telecomunicazioni che approdano negli Stati Uniti e attraverso i quali transitano il 95% delle comunicazioni Internet globali. Agganciarli, sorvegliarli o, peggio ancora, danneggiarli vorrebbe dire mettere in ginocchio la rete, qualcosa che, al giorno d’oggi, è paragonabile a un atto di guerra.
Secondo il Nyt i sommergibili e le navi Sigint di Mosca, in maniera sempre più aggressiva, si sarebbero più volte avvicinati ai cavi sottomarini in fibra ottica posati nel Mare del Nord, nei fondali dell’Asia nordorientale e perfino in acque statunitensi. A destare sospetti, il mese scorso, è stata la presenza, lungo la costa orientale degli Usa, della nave russa Yantar avvistata dai satelliti spia americani nei pressi della base navale di Guantanamo, cioè proprio sopra a una serie di cavi nevralgici. La Yantar, per quanto se ne sa, dispone di due mini sommergibili di profondità e di strumenti molto sofisticati per la sorveglianza elettronica. ...continua a leggere "Usa-Russia, la guerra ora è negli abissi"

Paolo Dall'OglioDue notizie distinte e congruenti hanno riacceso le speranze sul futuro di padre Paolo Dall'Oglio. Il 61enne gesuita italiano, rapito il 29 luglio 2013 nella città siriana di al-Raqqa, potrebbe essere ancora vivo. «È stato visto ad agosto 2015 a Raqqa, in Siria», ha affermato Rami Abdurrahman, direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus) al quotidiano Asharq al Awsat citando la testimonianza di due disertori dell'Isis. Una circostanza che combacia anche con quanto ha dichiarato recentemente il patriarca dei Caldei, monsignor Louis Raphael I Sako, secondo il quale il religioso «sa muoversi, conosce l'Islam, parla arabo, sa come rapportarsi con queste persone».
Gli analisti di Farnesina e intelligence stanno valutando attentamente l'attendibilità delle fonti. «Non abbiamo alcuna conferma, per il momento non siamo in grado di verificare queste voci», ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Aggiungendo che «purtroppo in occasioni precedenti notizie simili si sono rivelate infondate. Tuttavia non abbiamo mai smesso di cercare e lavorare in tutte le direzioni. Quindi anche queste notizie ci incoraggiano a proseguire nell'attività dell'unità di crisi della Farnesina e degli apparati di intelligence che non si è mai interrotta». ...continua a leggere "Dall’Oglio, i misteri sul gesuita italiano rapito in Siria"

Giovanni SpadoliniRiguarderebbero anche il coinvolgimento del Mossad e dell’intelligence americana nel sequestro Moro i documenti acquisiti a Firenze, nella sede della Fondazione Giovanni Spadolini, dalla Commissione parlamentare d’inchiesta che indaga sul rapimento e l’omicidio dello statista democristiano.
Si tratta di appunti inediti, annotati su diversi block notes dallo stesso Spadolini nel corso di alcuni colloqui privati con l’ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga.
Gli appunti, che risalirebbero all’ottobre del ‘90, a quanto riferiscono fonti parlamentari, sono stati scoperti prima dell’estate dal magistrato Antonia Giammaria, consulente della stessa Commissione Fioroni, e conterrebbero importanti elementi sul contesto in cui si consumò la tragedia di Aldo Moro e sul possibile coinvolgimento dei servizi segreti israeliani e statunitensi.
Tutti gli appunti sono stati perciò acquisiti dalla Commissione e saranno digitalizzati e restituiti alla Fondazione Spadolini. La circostanza che i documenti in questione fossero custoditi all’interno di un armadio blindato, anziché tra i fondi dell’archivio personale di Spadolini, lascia intendere che il contenuto di quelle carte fosse stato in quale modo classificato o comunque soggetto a restrizioni, pare per un periodo di 50 anni. ...continua a leggere "Sequestro Moro, l’ombra di Mossad e Cia"