"I primi giorni non abbiamo realizzato quello che era accaduto, ma adesso il dolore è fortissimo, insopportabile. Eccoli là, guardi le foto: mio figlio Andrea, mia nuora Graziella, ma è come se fosse mia figlia anche lei, e i miei due nipotini, Stefano e Riccardo. Stefano il 2 agosto avrebbe compiuto 9 anni, Riccardo aveva 8 mesi. Non li ha uccisi il terremoto, li hanno ammazzati, scriva proprio così: ammazzati". Simonetta Tuccio scandisce per due volte consecutive la parola 'ammazzati' guardando fisso la fila di cornici d'argento che ha nell'alloggio dove abita insieme al marito Alessio. Sono i genitori di Andrea Tuccio, che di anni, oggi, ne avrebbe compiuti 35. Andrea faceva l'imbianchino, Graziella la casalinga, e la notte del 24 agosto 2016 erano a letto con accanto i loro due bambini. I Vigili del Fuoco, dopo ore passate a scavare, li hanno trovati così, tutti insieme. Sono le uniche vittime del terremoto di Accumoli. La scossa delle 3:36 non gli ha dato il tempo di fare nulla. Ad ammazzarli è stata la torre campanaria della chiesa di San Francesco che svettava sopra la loro casa. E' crollata sfondando il tetto e centrando in pieno la camera da letto. Vivevano in una casa che non era neanche di loro proprietà, era del Comune, 250 euro di affitto al mese, e dove sarebbero rimasti solo alcuni mesi in attesa di ultimare la ristrutturazione di un'altra abitazione, a pochi passi da lì. ...continua a leggere "Andrea e Graziella morti sotto la torre campanaria di Accumoli"
Categoria: Terremoto Centro Italia
Pirozzi, il terremoto ti cambia la prospettiva di vita
"Il terremoto ti cambia la prospettiva di vita, colpisce tutto e ti fa rivisitare il modo di pensare, agire e rapportarsi. Ricordo poco di quella notte, solo le urla e il dolore della mia comunità e il paese che non c'era più, ma la nostra rinascita è cominciata in quello stesso momento". Sergio Pirozzi, il sindaco di Amatrice, è ancora lì, dentro il suo bunker, 'sfrattato a tempo', dove da quasi trecentosessantacinque giorni è in prima linea ad affrontare un'emergenza che vive come una guerra e che dalle 3:36 del 24 agosto 2016 non è mai finita. "Il terremoto ha colpito tante cose, dalla distruzione agli amici che non ci sono più, fino ad arrivare anche alla rivisitazione del proprio modo di pensare, agire e rapportarsi", dice all'ANSA il sindaco del comune reatino raso al suolo dal sisma. "In questi dodici mesi - prosegue Pirozzi - ho avuto la grande fortuna di incontrare persone straordinarie provenienti dal mondo della solidarietà e del volontariato, è stato un anno particolare perché, al di là del fatto che ho abbandonato il mio lavoro, e un po' mi pesa, abbiamo subito troppi terremoti e la più grande nevicata degli ultimi 60 anni. E' stato un susseguirsi di emozioni, dolori e gioie. Tutto, però, è stato mitigato o reso ancora più bello dalla solidarietà. Devo dire grazie a tante persone che ancora oggi ci sono vicine". Per quattro giorni, dopo la scossa del 24 agosto, il sindaco di Amatrice ha attraversato, giorno e notte, ciò che rimaneva del centro storico del suo paese, poi, per scelta, non ha più messo piede là dentro, neanche per accompagnare reali e capi di Stato. ...continua a leggere "Pirozzi, il terremoto ti cambia la prospettiva di vita"
Sindaco di Amatrice, sull’esenzione da tasse e contributi ci hanno preso in giro
Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, lo aveva detto e ripetuto più volte che sulla zona franca urbana, l'atteso pacchetto di norme per esentare dalle tasse gli imprenditori che operano nelle aree più colpite dal terremoto, non avrebbe accettato compressi. E sono bastati i primi provvedimenti, cioè una circolare appena emanata dal Mise, a metterlo sul piede di guerra. "Sull'esenzione da tasse e contributi ci hanno preso in giro", aveva tuonato ieri dalle colonne del Messaggero. "Ho studiato il bando pubblicato dal ministero dello Sviluppo economico - aveva aggiunto -: non c'è quello che era stato stabilito. Ci avevano promesso l'esenzione dai contributi e dalle tasse per le imprese per due anni. E invece c'è solo un credito d'imposta. E questo non va bene". La zona franca urbana, secondo il sindaco di Amatrice, "doveva essere appannaggio soltanto dei 55 comuni che hanno una zona rossa, che era un criterio". Il governo ha risposto oggi, tramite il Messaggero che "sulle agevolazioni fiscali non si poteva fare diversamente" essendoci "norme europee da rispettare". Pirozzi aveva puntato il dito anche sulla tempistica di pubblicazione della circolare del Mise, ma dal ministero spiegano che la pubblicazione del provvedimento è avvenuta ad agosto "non per nasconderlo, ma per dare più tempo alle imprese". Dal Mise spiegano, inoltre, che la circolare "riveste natura meramente applicativa delle norme istitutive della zona franca, non potendo né modifica né integrare quanto previsto dalla legge". ...continua a leggere "Sindaco di Amatrice, sull’esenzione da tasse e contributi ci hanno preso in giro"
Terremoto, la testimonianza diretta e le mille emozioni di Luca Cari nel libro «Maledetto Appennino»
I volti, le storie. Da Amatrice a Rigopiano, un diario ripercorre i cinque mesi che hanno segnato, per sempre, l’Italia centrale. Dal terremoto che ha distrutto i paesi tra il Lazio e le Marche, lasciando dietro di sé un bilancio pesantissimo di quasi trecento vittime, alle scosse che hanno colpito l’Umbria, alla slavina che ha spazzato via l’hotel di Farindola inghiottendo la vita di ventinove persone. «Maledetto Appennino», edito da Castelvecchi, appena uscito nelle librerie e scritto dal giornalista Luca Cari, non è la descrizione dei fatti accadutii e neppure la storia personale di chi ne è stato coinvolto.
E’ la vicenda dei vigili del fuoco, svelata attraverso le impressioni che hanno pervaso l’autore. Luca Cari, che di mestiere fa il responsabile della Comunicazione in emergenza del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, ha vissuto strazi, ma anche gioie sconfinate, ha toccato l’esaltazione, quando i pompieri hanno salvato vite, e il dolore, quando hanno recuperato morti. Ha partecipato alla felicità di chi ha visto restituirsi un affetto e alla disperazione di chi ha perso tutto. Sensazioni prepotenti, vissute sulla propria pelle, emozioni che «raschiano con violenza l’anima» e che ha scelto di raccontare senza filtri, con lo stile di un cronista, lasciandole immutate nella loro drammaticità e durezza, e anche nell’irripetibilità dell’esaltazione di alcuni momenti. ...continua a leggere "Terremoto, la testimonianza diretta e le mille emozioni di Luca Cari nel libro «Maledetto Appennino»"