Come in tempo di guerra, il sindaco Sergio Pirozzi, per lanciare il suo accorato appello, sceglie Radio Amatrice, l'emittente d'emergenza nata dopo il terremoto per dare voce alla popolazione. "O si ripristina la viabilità e le strade di accesso al nostro paese o entro 10 giorni chiudiamo tutto e andiamo tutti al mare". Perché, a oltre due mesi dalla scossa delle 3:36 del 24 agosto, nel comune reatino più colpito dal terremoto sembra di essere tornati indietro nel tempo. La situazione della viabilità si è notevolmente aggravata e c'è il rischio che con l'arrivo del maltempo Amatrice, e con essa chi ha scelto di rimanere lì, rimanga sola e isolata dal resto del mondo. "La situazione è notevolmente peggiorata. Ho posto all'attenzione dei vertici - ha aggiunto Pirozzi - che la viabilità, quella che riguarda sia la Romanella che Retrosi, già segnalata il 14 settembre scorso, è fondamentale per il passaggio dei soccorsi, per quello dei mezzi del latte e per gli scuolabus. L'ho ribadito anche il 18 ottobre. Oggi la situazione è che queste due strade - prosegue il sindaco di Amatrice - sono interdette, perché anche a Retrosi quel pezzo di strada fatta all'inizio è rimasto l'unico accesso. Ma sicuramente non è la strada percorribile dai mezzi degli agricoltori o dai pulmini". ...continua a leggere "L’appello del sindaco, ripristinare le strade o chiudo Amatrice"
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Ad Amatrice numerosi crolli, anche il palazzo rosso
Era diventato una delle immagini simbolo di Amatrice. Quel palazzo rosso, rimasto miracolosamente in piedi al centro di Corso Umberto I nonostante, a pochi passi, la scossa delle 3:36 del 24 agosto scorso avesse seminato morte e distruzione. Il palazzo rosso ora non c'è più, non ha retto le ultime due spallate inferte ieri sera dal terremoto. Raso al suolo, tutti e cinque i piani, compreso il pianoterra che un tempo ospitava la filiale di una banca. E' apparso così, questa mattina, alle prime squadre dei Vigili del fuoco che si sono inoltrate nella zona rossa a verificare i danni causati dalle ultime scosse. La notte scorsa sono avvenuti altri crolli che hanno interessato anche ciò che rimaneva del Municipio, sempre in Corso Umberto I, e altri edifici già parzialmente collassati. Crolli sono avvenuti anche nelle frazioni di Amatrice, già pesantemente colpite dal terremoto di agosto. Le strade e i ponti, invece, hanno retto, nonostante le preoccupazioni manifestate nei giorni scorsi dalla Protezione civile, in particolare sul conto della provinciale 20, una delle principali vie d'accesso ad Amatrice. La viabilità lungo la stessa strada è compromessa in più punti in seguito ai crolli e ai dissesti causati o aggravati dal terremoto di quest'estate. Scuole aperte ad Amatrice, dove gli studenti questa mattina sono regolarmente entrati nelle aule provvisorie allestita nella frazione di Villa San Cipriano. ...continua a leggere "Ad Amatrice numerosi crolli, anche il palazzo rosso"
Sfollati commossi, Francesco abbiamo bisogno di te
"Papa Francesco, auguri oggi è la tua festa". E' stato il più piccolo degli alunni della scuola Romolo Capranica di Amatrice a strappare un enorme sorriso a Papa Francesco nel giorno del suo onomastico e un attimo dopo averlo visto varcare la porta di uno dei moduli prefabbricati della scuola provvisoria di Villa San Cipriano. Là dove nessuno oggi attendeva il Papa. Perché ad Amatrice, nella scuola tirata su in undici giorni dalla Protezione civile del Trentino, doveva essere una mattina qualunque. Era prevista una sola visita, già annunciata, quella del Vescovo di Rieti, Mons. Domenico Pompili, che invece è arrivato in compagnia del Santo Padre. "Non lo sapevamo, aspettavamo il Vescovo e basta", ha raccontato con grande emozione la dirigente scolastica, Maria Rita Pitoni. "Monsignor Pompili - ha aggiunto - mi aveva annunciato la sua visita, ieri al telefono". Invece, poco dopo le 9, gli oltre 200 studenti che frequentano la scuola, dalla materna alle superiori, si sono trovati davanti il Papa. "Li ha baciati tutti - ha proseguito la professoressa Pitoni - li abbiamo fatti entrare nella prima aula, una classe alla volta. Ha regalato a ciascuno di loro un rosario e ha avuto una parola per ognuno. Per gli alunni, ma anche per noi docenti e per i genitori, è stata un'emozione grandissima, indescrivibile. Tanta commozione - ha aggiunto la dirigente scolastica - ma anche ammirazione per una figura così immensa, che è arrivata con tanta semplicità. E' davvero quello che ci voleva". ...continua a leggere "Sfollati commossi, Francesco abbiamo bisogno di te"
L’infermiere che ha perso i figli e il suo continuo impegno per aiutare gli altri
Non ha mai smesso di pensare agli altri. Dalla notte del 24 agosto, quando la scossa delle 3.36 gli ha strappato i figli, Anna di 21 anni e Franco di 23, Carlo Grossi non si è fermato un attimo. Ha continuato a fare quello che faceva da una vita, il suo mestiere: il soccorritore. Chiunque, di fronte a un dolore così immenso, avrebbe gettato la spugna, lui no. Ha scavato tra le macerie, ha tirato fuori i suoi figli per i quali non c'era più nulla da fare, e poi ha trasformato la sua tragedia senza confini in una missione di soccorso, mettendo i bisogni degli altri in cima alle priorità. A un mese dalla maledetta notte in cui la terra ha tremato inghiottendo metà della sua vita, Carlo è ancora in prima linea, con il suo cane Laga. È al campo di Sommati, una delle frazioni di Amatrice colpite dal terremoto. Fa il volontario tra le fila dell'Associazione nazionale carabinieri. Gioca con i bambini, pulisce la mensa, raccoglie richieste di aiuto, ripara roulotte, si reca a fare consegne di beni di prima necessità, medicine, cibo e vestiario. Fa anche l'infermiere, il suo lavoro dal 1981, l'anno in cui si trasferì da Roma all'ospedale Grifoni di Amatrice, dove ancora oggi è in servizio presso l'Ares 118. Conosce il territorio, sa raggiungere ogni frazione passando per strade alternative. "Cerchiamo di risolvere in tempi brevi richieste che creano enormi difficoltà a questa gente che non ha più nulla o poco", racconta con la sua solita grinta. ...continua a leggere "L’infermiere che ha perso i figli e il suo continuo impegno per aiutare gli altri"