La Corte Cassazione, con una sentenza emessa oggi, ha confermato il diritto dell’allora compagnia aerea Itavia, oggi in amministrazione straordinaria, ad essere risarcita dallo Stato perché il suo dissesto finanziario avvenne in seguito al disastro di Ustica del 27 giugno 1980, quando un suo Dc-9, mentre era in volo da Bologna a Palermo, precipitò nel Tirreno con 81 persone a bordo. Una vicenda ancora oggi oggetto di indagini, anche da parte della Procura di Roma. E i 265 milioni di euro di risarcimento stabiliti in appello dal Tribunale civile di Roma potrebbero non bastare. La Suprema corte ha, infatti, da un lato respinto i ricorsi dei ministeri della Difesa e dei Trasporti, e dall’altro accolto quello della società, che chiede ulteriori danni perché dopo uno stop di sei mesi fu costretta alla cessazione definitiva dell’attività per insolvenza. La Cassazione, che già in passato si era pronunciata sul caso Ustica nell’ambito di altri procedimenti civili intentati dai familiari delle vittime, ha di nuovo convalidato le conclusioni a cui arrivò nel 1999 l’istruttoria condotta dal giudice Rosario Priore ritenendo “più probabile” che il disastro sia conseguenza del “lancio di un missile” che per errore colpì l’aereo civile italiano. I due ministeri, per questo, sono stati condannati a risarcire l’Itavia – così come anche i familiari delle vittime in altri procedimenti civili già conclusi – per non aver assicurato adeguate condizioni di sicurezza e di sorveglianza lungo l’aerovia percorsa quella notte dall’aereo. ...continua a leggere "Strage di Ustica, la Cassazione conferma che lo Stato dovrà risarcire l’Itavia"
Categoria: Strage di Ustica
Gli inquietanti silenzi d’Oltralpe sulla strage di Ustica
Non una sola voce si è finora levata per ricordare al presidente Emmanuel Macron la questione delle risposte necessarie alla magistratura italiana per chiudere il caso dell’abbattimento nei cieli di Ustica del Dc9 Itavia, costato la vita, la sera del 27 giugno 1980, a 81 italiani. Fu Francesco Cossiga, nel 2008, a rivelare il piano di Parigi per tendere un’imboscata all’aereo del leader libico Gheddafi, ma dalla Francia, sollecitata in rogatoria fino al 2014 una dozzina di volte, non è mai arrivata una chiara ammissione sul coinvolgimento delle proprie forze nell’abbattimento – per errore disse Cossiga – del volo Itavia. I tracciati radar, e la successiva istruttoria, hanno individuato la presenza nei cieli del Tirreno di caccia francesi decollati da portaerei che quella notte si trovavano al largo della Corsica. Una vicenda che dimostra la consolidata abitudine dei francesi a predicare bene, quando si tratta di richiamare alleati e partner europei alla cooperazione e alla solidarietà, e a razzolare male, come sul caso Aquarius, chiudendo porti e frontiere per rivendicare la propria sovranità.
di Fabrizio Colarieti per La Notizia [link originale]
Strage di Ustica, altre tre condanne in appello per lo Stato
A 37 anni dalla notte della strage di Ustica lo Stato dovrà risarcire 55 milioni di euro a una parte dei familiari delle 81 vittime che il 27 giugno 1980 persero la vita a bordo del Dc9 Itavia precipitato nel Tirreno lungo la rotta Bologna-Palermo. È quanto ha deciso, con tre nuove sentenze, la Prima sezione civile della Corte di Appello di Palermo rigettando altrettanti ricorsi dell'Avvocatura dello Stato e condannando, ancora una volta, i ministeri della Difesa e dei Trasporti a risarcire 45 eredi delle vittime. Lo scorso 28 giugno, infatti, la stessa Corte aveva già condannato i due dicasteri a risarcire altri 39 familiari per ulteriori 17 milioni di euro. Nelle tre sentenze la Corte di Appello del capoluogo siciliano quantifica il danno rimandando ai motivi della sentenza del 28 giugno secondo cui Difesa e Trasporti "avrebbero dovuto attivarsi per le opportune reazioni" e per consentire, ad esempio, "l'intercettazione del velivolo ostile al fine di garantire la sicurezza e l'incolumità di passeggeri ed equipaggio". Il tribunale, sposando le conclusioni raggiunte in primo grado (concluso nel 2011 con la condanna degli stessi ministeri) e nell'ambito della lunga istruttoria penale condotta dal giudice Rosario Priore, ribadisce, sulla base del principio 'più probabile che non', che l'incidente del volo Itavia 870 si verificò "a causa dell'operazione di intercettamento realizzata da parte di due caccia, che nella parte finale della rotta del Dc9 viaggiavano parallelamente ad esso, di un velivolo militare precedentemente nascostosi nella scia del Dc9 al fine di non essere rilevato dai radar, quale diretta conseguenza dell' esplosione di un missile lanciato dagli aerei inseguitori contro l'aereo nascosto oppure quale conseguenza di una quasi-collisione verificati tra l'aereo nascosto e il Dc9". ...continua a leggere "Strage di Ustica, altre tre condanne in appello per lo Stato"
Strage di Ustica, la Corte d’Appello di Palermo conferma la condanna per lo Stato
Il Dc9 Itavia fu abbattuto da un missile e ci furono depistaggi, per questo lo Stato dovrà risarcire, e non per la prima volta, oltre 17 milioni di euro a 29 familiari delle vittime della strage di Ustica (27 giugno 1980, 81 morti). E' quanto ha stabilito, con una sentenza depositata ieri, la prima sezione civile della Corte di Appello di Palermo rigettando l'appello che l'Avvocatura dello Stato aveva presentato contro la sentenza di condanna emessa dal Tribunale civile di Palermo nel settembre 2011 (oltre 100 milioni di risarcimento per 81 familiari). Secondo la Corte del capoluogo siciliano, resta accertato il depistaggio delle indagini compiute all'indomani del disastro aereo. Il velivolo, che da Bologna andava a Palermo, con ogni probabilità fu abbattuto da un missile, ancora oggi non identificato, e a parere dei giudici civili i Ministeri della Difesa e dei Trasporti non assicurarono adeguate condizioni di sicurezza lungo l'aerovia percorsa dal volo Itavia per raggiungere Punta Raisi. Per i giudici palermitani è esclusa l'ipotesi alternativa della bomba collocata a bordo o di un cedimento strutturale, in linea, quindi, con lo scenario della battaglia aerea e dell'intrusione di velivoli non identificati nella rotta del Dc9 già tracciato dall'istruttoria conclusa nel '99 dal giudice Rosario Priore. La Corte di Appello ha dichiarato la prescrizione del risarcimento per 'depistaggio', ma ha confermato il risarcimento 'da fatto illecito' liquidando, complessivamente, in favore dei 29 familiari oltre 17 milioni e 400 mila euro di risarcimento. ...continua a leggere "Strage di Ustica, la Corte d’Appello di Palermo conferma la condanna per lo Stato"