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Giuliano AmatoIl precedente non è di poco conto. Era il 1992 e ogni giorno sui quotidiani si parlava della strage di Ustica (27 giugno 1980, 81 morti). L'inchiesta condotta dal giudice Rosario Priore sulla sciagura aerea del Dc9 Itavia era entrata nel vivo e aveva già sfiorato più volte gli americani. L'ambasciata di via Veneto osservò e riferì costantemente a Washington. E con ogni probabilità, stando a quanto si scoprì 11 anni dopo grazie al Freedom of information act, ascoltò i telefoni di alcuni alti esponenti del governo italiano.
Uno scenario molto simile a ciò che è emerso sull'attività di sorveglianza compiuta dalla Nsa (National Security Agency) nei confronti di Silvio Berlusconi prima della caduta del suo esecutivo nel novembre 2011.
Nel 1992 a capo del governo c'era il socialista Giuliano Amato. E quella che appare come una conversazione spiata e trascritta dagli americani riguarda proprio il caso Ustica. Dall'altro capo del telefono c'era l'allora ministro della Difesa, Salvo Andò, che in quelle ore dichiarò alla stampa che su Ustica aveva intenzione di mettere a disposizione della magistratura «armadi, cassetti e fascicoli». ...continua a leggere "Italia spiata dagli Usa, il precedente di Ustica"

dc9_ustica1_NI ministeri della difesa e dei trasporti dovranno risarcire, per una cifra che sfiora complessivamente i 12 milioni di euro, altri 31 familiari delle 81 vittime del disastro del Dc-9 Itavia precipitato al largo di Ustica il 27 giugno '80 mentre da Bologna andava a Palermo. E' quanto ha deciso il tribunale civile di Palermo pronunciandosi, il 13 e il 19 gennaio, con tre distinte sentenze che si vanno ad aggiungere a quelle già emesse nel capoluogo siciliano, alcune delle quali confermate anche in appello e in Cassazione. Secondo i giudici della terza sezione civile, Giuseppe Rini e Paolo Criscuoli, il disastro del volo Itavia ih-870 fu causato con "elevata probabilità" da un missile o da una "quasi collisione" con un altro velivolo intruso, perciò da un evento esterno alla carlinga dell'aereo. Di fatto rimangono confermate le conclusioni della sentenza-ordinanza del giudice Rosario Priore che nel '99, dopo anni di indagini e analisi sui tracciati radar di Ciampino, affermò che il Dc-9 era stato abbattuto nel corso di una battaglia aerea e che la sua rotta era stata disturbata da caccia militari di diversi Paesi tuttora da identificare.
Anche in questa occasione, quindi, il tribunale di Palermo ha ribadito che proprio le indagini e le perizie condotte durante l'istruttoria Priore sono sufficienti per affermare che il Dc-9 fu abbattuto. ...continua a leggere "Ustica: Dc-9 abbattuto, tre nuove condanne per i ministeri"

dc9_ustica1_N«Le indagini vanno avanti», ma la svolta tanto attesa dai familiari delle vittime dell’affaire Ustica di sicuro non c’è. A piazzale Clodio, fonti della procura di Roma, spiegano a ilfattoquotidiano.it che l’ultimo fascicolo penale sulla strage del 27 giugno 1980, che costò la vita ai 77 passeggeri e ai 4 membri dell’equipaggio del volo Itavia, per ora non sarà archiviato, pur non vedendo iscritti nel registro degli indagati e non registrando significativi passi in avanti, ad eccezione di alcune conferme ottenute durante una missione in Francia. Si indaga ancora, dunque, anche se, a distanza di 35 anni, le speranze di arrivare alla verità si fanno sempre più flebili. Ma quali piste stanno seguendo ancora gli inquirenti?
L’inchiesta, aperta 8 anni fa dai pm Amelio e Monteleone raccogliendo le dichiarazioni con le qualiFrancesco Cossiga tornò a tirare in ballo i francesi per l’abbattimento del nostro Dc-9, ipotizza il reato di strage, riprendendo il filo dell’istruttoria del giudice Rosario Priore che 16 anni fa portò sul banco degli imputati gli allora vertici dell’Aeronautica militare italiana, con l’accusa di aver depistato e ostacolato la verità (poi tutti assolti in via definitiva). Priore non riuscì a contestare la strage ma solo a mettere a fuoco lo scenario di guerra di cui il Dc-9 rimase vittima. Colpito da un missile, lanciato da uno dei 21 aerei “senza nome” che quella notte erano in volo, o a causa di una “near collision”, una quasi collisione, con uno di essi. ...continua a leggere "Strage di Ustica: verità lontana, procura di Roma indaga ancora"

dc9_ustica1_NI ministeri della difesa e dei trasporti dovranno risarcire, per una cifra che dovrà essere quantificata, i familiari di 17 delle 81 vittime del disastro del Dc-9 Itavia precipitato al largo di Ustica il 27 giugno '80. Lo ha deciso la prima sezione civile della corte d'appello di Palermo (leggi sentenza) rigettando gli appelli che l'avvocatura dello Stato aveva promosso contro alcune sentenze emesse nel settembre del 2011 dal Tribunale di Palermo (giudice Paola Proto Pisani). A ricorrere al rito civile, citando per danni lo Stato, erano stati 68 familiari delle vittime assistiti dagli avvocati Daniele Osnato e Alfredo Galasso che in primo grado si erano visti riconoscere un danno complessivo di oltre 100 milioni di euro. Secondo la corte d'appello di Palermo quanto avvenne nei cieli del basso Tirreno in occasione della strage di Ustica è da addebitarsi a un missile lanciato contro il Dc-9 da un altro aereo, da identificare, che intersecò la rotta del volo Itavia o alla 'quasi collisione' con quest'ultimo. I giudici, sposando per intero le conclusioni raggiunte in primo grado, escludono radicalmente le ipotesi alternative della bomba collocata a bordo e del cedimento strutturale attribuendo ai due ministeri la responsabilità di non aver assicurato adeguate condizioni di sicurezza al volo Itavia. La Corte d'Appello ha dichiarato prescritto il solo diritto al risarcimento dei danni "connesso all'illecito consistito nell'avere ostacolato o impedito l'accertamento della verità sulle cause del disastro", e cioè in seguito a depistaggi, eliminando la relativa condanna inflitta in primo grado al ministero della difesa. Nella sentenza i giudici d'appello tornano a confermare la centralità della sentenza-ordinanza del giudice Rosario Priore che nel '99, al termine di una lunga istruttoria, analizzando i tracciati radar di Ciampino e basandosi sul parere di diversi esperti, concluse che il Dc-9 era stato abbattuto nel corso di una battaglia aerea e che la sua rotta era stata disturbata da velivoli militari di diversi Paesi tuttora da identificare. ...continua a leggere "Ustica: Corte d’Appello di Palermo, fu un missile, i ministeri risarciscano i familiari"