La notizia fu smentita dichiarando che in quei giorni due agricoltori, in due zone diverse del Reatino – Poggio Moiano e Montasola -, arando il terreno, si erano imbattuti, come spesso accade, in altrettanti ordigni inesplosi risalenti alla seconda guerra mondiale.
Tuttavia nei giorni successivi alcuni parlamentari, interrogando il ministro della Difesa, rivelarono che i carabinieri del Ros, insieme agli artificieri dell’Arma e su indicazioni di una dettagliata informativa del Sismi, erano intervenuti nelle campagne di Poggio Moiano e avevano dissotterrato, proprio seguendo le indicazioni di Mitrokhin, una cassa in legno contenente alcune ricetrasmittenti russe risalenti alla Guerra Fredda.
Il 7 luglio scorso, quindici anni dopo quel ritrovamento, il Churchill Archives Centre dell’Università di Cambridge, declassificando una parte consistente dell’archivio Mitrokhin, che finora era rimasta segreta, ha diffuso una mappa della provincia di Roma (pubblicata da The Independent) in cui sono segnati tre depositi russi identificati coi nomi in codice di “Kollo”, “Fosso” e “Bor”.
“Fosso” è il deposito di Poggio Moiano e cerchiato in rosso c’è il punto, lungo la strada regionale 314, nei pressi di Cerdomare, dove avvenne il ritrovamento. La mappa è l’elemento che mancava alla ricostruzione dei fatti, perché la conferma dell’esistenza del deposito “Fosso” era già contenuta nella parte dell’archivio Mitrokhin (leggi) tradotta e trasmessa dal Ros alla Procura di Roma nell’ottobre del ’99. Il rapporto “impedian” dedicato al deposito di Poggio Moiano è il 237 e recita quanto segue: Il nascondiglio Fosso è stato approntato dalla Residentura del KGB di Roma. Un kit radio ricetrasmittente nr. 624742/2334 è stato occultato nel nascondiglio Fosso. L’operazione è stata condotta il 7 febbraio 1966. La radio trasmittente è stata posta nel nascondiglio della Residentura del KGB di Roma. Il nascondiglio Fosso è posto a 200 m circa dalla biforcazione della vecchia strada Roma-Rieti, andando lungo la strada secondaria verso Poggio Moiano sulla Strada Statale 314. Prima della biforcazione (a 58 km da Roma), il vecchio percorso della strada Roma-Rieti passa sopra un ponte di pietra che attraversa un piccolo corso d’acqua. A circa 800 m dalla biforcazione, una linea elettrica su piloni in calcestruzzo-ferro attraversa la Strada nr. 314 ed un fiumiciattolo passa sotto la strada. 10-15 m prima di un ponticello sul fiumiciattolo, a sinistra della Strada 314 un viottolo di campagna risale una collina, a fianco di una linea elettrica. La radio ricetrasmittente è occultata a 7,5 m dal secondo palo (pilone?) della linea elettrica, lasciando la Strada 314, a circa 0,5 m a sinistra della linea elettrica, guardando il citato palo. Rilevamento bussola del nascondiglio 225¡. Le istruzioni si trovano a 1,10 m (rilevazione bussola 10¡) dalla grossa quercia che si trova a 7 m a sinistra del viottolo, imboccandolo dalla Strada 314. La trasmittente BR-3U matr. 624742/2334 è stata dotata di un dispositivo esplosivo di sicurezza Molniya (lampo). La radio trasmittente ed i ricevitori non sono stati rimossi dal nascondiglio; sono stati depennati dall’inventario del Direttorato S del KGB FCD. Nel novembre del 1974 la Centrale ha deciso di non rimuoverli dal nascondiglio. Il valore della trasmittente era di 3.896 rubli e quello del ricevitore era di 998,50 rubli. Il ricevitore SVIR era valutato 1999,34 rubli. Questo era il costo del solo apparato radio, imballaggio escluso.
di Fabrizio Colarieti per RietiLife.it [link originale]