La neve e il freddo siberiano, come avevano previsto i meteorologi, non hanno risparmiato le zone del centro Italia colpite dal terremoto. Dopo l'intensa nevicata di lunedì mattina, che ha interessato tutte e 4 le regioni del cratere (Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo), ora a preoccupare, in particolare nei villaggi che ospitano le Soluzioni abitative di emergenza (Sae), sono le temperature che nella notte potrebbero scendere, come nel caso dell'alto Lazio, anche di 15 gradi sotto lo zero. Neve anche nelle Marche, dove a preoccupare è ancora il ghiaccio. Nelle province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno nevicava da qualche giorno sui centri devastati dal sisma e sui villaggi di casette. "La popolazione qui è abituata, ma - spiega il sindaco di Caldarola (Macerata) Luca Maria Giuseppetti - è un ulteriore elemento di precarietà". Al momento le Sae stanno reggendo meglio del previsto: "mi hanno detto che almeno sono calde" dice il vicesindaco di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) Michele Franchi. A preoccupare è soprattutto l'eventuale ulteriore abbassamento delle temperature e la possibilità che si gelino le tubature. Tra i disagi più frequenti, qualche comignolo 'ostruito'. Nei campi di casette di 'Borgo 1' e 'Borgo 2', ad Arquata del Tronto e Pescara del Tronto, i residenti hanno protetto i contatori con polistirolo e gommapiuma, "perché nelle Sae i contatori sono meno protetti". Nelle Marche molte le scuole che rimarranno chiuse anche martedì. La neve non ha creato particolari criticità nelle zone del sisma di Amatrice e Accumoli, nel Reatino, la neve (circa 30 centimetri) già in mattinata era stata rimossa da tutti i villaggi allestiti per ospitare le famiglie sfollate. La situazione, nel primo pomeriggio, era sotto controllo e non sono state segnalate difficoltà al Centro operativo intercomunale. Circa 60 i mezzi di Anas, Astral, Regione Lazio, Protezione civile e Comuni entrati in azione già dalla notte insieme a 50 volontari. Tutte le vie di accesso ai due comuni reatini, Salaria compresa, sono regolarmente percorribili e costantemente monitorate da Anas, Astral e Provincia. Lungo la rete secondaria, oltre ai mezzi spazzaneve, sono entrati in azione anche gli spargisale per fronteggiare l'ondata di gelo prevista dal tardo pomeriggio e nella notte. Le scuole, ad Amatrice e Accumoli, rimarranno chiuse anche martedì 27. Nel versante umbro del cratere, Norcia, Cascia e Preci, si sono svegliate sotto un manto bianco e temperature sotto lo zero, ma non si sono registrati problemi particolari alla circolazione o nelle aree dove alloggiano gli sfollati. A Norcia le scuole sono regolarmente aperte e il sindaco Nicola Alemanno difende la sua posizione: "Siamo uno dei pochi Comuni, l'unico credo dell'Appenino, ad aver deciso di tenere aperti gli istituti scolastici, anche perché siamo dotati di un piano antineve che funziona perfettamente". A Cascia, invece, gli studenti sono rimasti a casa. Anche qui il piano di pulitura delle strade è entrato in azione dalle prime luci della mattinata e i disagi "sono praticamente azzerati", come ha spiegato il sindaco, Mario De Carolis.
di Fabrizio Colarieti per Ansa [link originale]