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Ilaria AlpiL’ultima inchiesta sull’assassinio della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e del suo operatore Miran Hrovatin, avvenuto in Somalia il 20 marzo 1994, in circostanze ancora oggi oscure, con ogni probabilità sarà archiviata dal Tribunale di Roma nelle prossime settimane. Oggi, infatti, il gip Andrea Fanelli si è riservato di decidere in merito alla richiesta di archiviazione avanzata dal pm Elisabetta Ceniccola. Si tratta della seconda richiesta di archiviazione avanzata dai magistrati di Piazzale Clodio dopo che nel giugno del 2018 il gip, accogliendo una istanza avanzata dai legali della famiglia Alpi, aveva disposto nuove indagini.
Riapertura che doveva servire a stabilire il movente e l’autore del duplice assassinio. In particolare il gip aveva disposto accertamenti sulla trascrizione di un’intercettazione telefonica tra due cittadini somali, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Firenze, in cui si faceva chiaro riferimento all’omicidio Alpi-Hrovatin. Il gip, quindi, aveva chiesto di ascoltare Mohamed Geddi Bashir per accertare da chi avesse ricevuto l’informazione che Hashi Omar Hassan – il somalo inizialmente condannato a 26 anni per l’omicidio e poi assolto nel processo di revisione – “era stato ingiustamente condannato per l’omicidio di Ilaria Alpi e che quest’ultima era stata invece uccisa da militari italiani”. ...continua a leggere "L’ultima inchiesta sull’assassinio di Ilaria Alpi si avvia verso l’archiviazione"

Dal 24 agosto 2016, con la prima scossa di terremoto che alle 3 e 36 ebbe come epicentro Accumoli, la rete dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato oltre 110mila eventi si- smici. Una sismicità, rivelano i dati diffusi dall’Ingv a tre anni dal sisma, che ancora oggi è definita persistente a causa di un rilascio di energia maggiore rispetto a quanto accadeva prima del luglio-agosto 2016. Un’attività che ha visto l’attivazione di un sistema di faglie, ora oggetto di studi molto approfonditi, che nella sua totale estensione è di circa 80 chilometri. «La sequenza sismica che ha interessato l’Appennino centrale - spiega Lucia Margheriti, primo ricercatore dell’Osservatorio nazionale terremoti dell’Ingv - con numerose scosse di magnitudo maggiore di 5 tra il 24 agosto del 2016 e il 18 gennaio del 2017 non è ancora conclusa. L’area compresa tra Camerino e L’Aquila è ancora oggi interessata da una sismicità persistente che presenta un rilascio di energia maggiore rispetto a quanto accadeva prima del 24 agosto 2016». Nel dettaglio, la rete sismica nazionale ha registrato più di 800 eventi dopo il 24 agosto 2016 (di cui due forti di magnitudo Mw 6.0 e Mw 5.4 nella zona di Amatrice); quasi 1.000 eventi giornalieri dopo il 30 ottobre 2016, circa 500 eventi il 18 gennaio 2017 (di cui quattro con magnitudo maggiore o uguale a 5.0 verificatisi nell’area meridionale della sequenza nei pressi di Barete). ...continua a leggere "Nell’area del cratere ancora presente una sismicità persistente"

Entro fine anno si saprà se la ma- no dell’uomo contribuì, insieme al terremoto di tre anni fa, a causare vittime. I primi due processi, quello per i crolli delle palazzi- ne ex Iacp di Piazza Augusto Sagnotti ad Amatrice (18 morti) e quello della torre campanaria di Accumoli (4 morti), andranno, infatti, a sentenza. Nel primo caso, sono imputati, con l’accusa di omicidio colposo plurimo, crollo colposo, disastro e lesioni, l’allora direttore tecnico dell’impresa che costruì le palazzine, Ottaviano Boni, l’allora amministratore unico della stessa impresa, Luigi Serafini, il presidente pro-tempore del Iacp, Franco Aleandri, il geometra della Regione-Genio Civile, Maurizio Scacchi e l’allora assessore del Comune di Amatrice, Corrado Tilesi. I due edifici, secondo le conclusioni dell’inchiesta, crollarono a causa dell’inadeguatezza dei materiali utilizzati per costruirli. Nel secondo caso il di- battimento riguarda il crollo del- la torre campanaria di Accumoli, che, sfondando la sottostante canonica, causò la morte di Andrea Tuccio e di sua moglie Graziella Torroni, entrambi 34enni, e dei loro bambini, Stefano di 8 anni e Riccardo di appena 9 me- si. Sotto processo sono finiti in 7: l’ex sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci, l’allora responsabile unico del progetto, Pier Luigi Cappelloni, il collaudatore stati- co amministrativo dei lavori a cui fu sottoposta la torre, Mara Cerroni, i progettisti e direttori dei lavori, Alessandro Aniballi e Angelo Angelucci, il geometra Giuseppe Renzi e Matteo Buzzi, ingegnere incaricato dei lavori dalla Diocesi di Rieti. ...continua a leggere "Terremoto, a tre anni dalle scosse si cerca ancora la verità sui crolli"

AmatriceAmatrice e Accumoli si preparano a celebrare la notte della memoria, a tre anni dal sisma che alle 3:36 del 24 agosto 2016 sconvolse anima e geografia di una larga parte di territori a confine tra Lazio, Abruzzo e Marche. Per i due comuni del Reatino sarà la notte del silenzio e del ricordo delle 249 vittime che il terremoto, in quelle drammatiche e indelebili ore che sembravano non finire mai, ha lasciato dietro di sé, insieme alla distruzione, che, ancora oggi e chissà per quanto, segna comunità e terre.
Insieme al dolore, ancora vivo, per il prezzo altissimo pagato in termini di vite umane, i piccoli borghi del Centro d'Italia, un tempo segnalati tra i più belli del Paese, attendono una ricostruzione che tarda a decollare. In alcune frazioni di Amatrice e Accumoli, infatti, il tempo sembra essersi fermato un attimo dopo quella manciata di secondi in cui il sisma piegò sulle ginocchia ogni cosa. Terre di mezzo, tra due mari, che un tempo richiamavano migliaia di turisti, oggi ferite dalla furia della natura e segnate dall'assenza forzata di ogni forma di vita.
Amatrice ricorderà quella notte e chi non c'è più, in forma privata, come avvenuto nei precedenti anniversari, con una veglia e una fiaccolata tra le vie dell'antico borgo all'ombra della Laga che culminerà alle 3:36 con i rintocchi di campana, uno per ogni vittima. ...continua a leggere "Tre anni dopo, Amatrice e Accumoli senza ricostruzione"