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Goffredo BucciniNelle periferie c’è rabbia e paura. Un terreno fertile per chi intende fomentare il disagio con risposte semplici. E le proteste di Casal Bruciato “sono figlie della stanchezza della gente che vive lì. Persone sfiancate dalla povertà e dall’attesa di risposte”. Goffredo Buccini, giornalista del Corriere, autore di un libro dedicato alle periferie (Ghetti edito da Solferino) non ha dubbi: il gesto della sindaca Raggi, di recarsi dalla famiglia rom, è stato sacrosanto, ma lì, nei ghetti, dove la mano pubblica ha perso da decenni, servono muscoli e la sponda dello Stato.
Come mai fa così notizia un politico che si reca in periferia?
“Il gesto della Raggi è stato sacrosanto. Mi è tornato in mente Ignazio Marino al tempo dei tafferugli di Tor Sapienza, anche lui ebbe una contestazione violentissima. E’ complicato affrontare il tema in modo non banale. Casapound lo semplifica per connettersi alla rabbia, e la rabbia non ammette complessità. La vicenda della famiglia rom non può non essere affrontata nella sua complessità, perché attiene alla stanchezza della gente che vive lì. Non sono tutti nazisti. Sono persone sfiancate, basti pensare che per ottenere un alloggio popolare possono passare anche 25 anni”. ...continua a leggere "Parla Buccini, autore di Ghetti: “A Casal Bruciato gente sfiancata in attesa di risposte”"

Una sopraelevazione realizzata in un edificio dei primi del Novecento, senza osservare la normativa antisismica. Ci sarebbe questo dietro il crollo dello storico Palazzo D'Antoni, nel corso di Amatrice, dove morirono, durante il sisma del 24 agosto del 2016, sette persone, tra le quali una ragazza di soli 14 anni. Per questo cinque persone andranno a processo il prossimo 2 luglio con l'accusa di omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Le indagini, sulla base delle consulenze tecniche disposte dai pm Rocco Gustavo Maruotti e Luana Bennetti, hanno portato al rinvio a giudizio del progettista, Luigi Bucci, del direttore dei lavori che erano stati compiuti sull'edificio, Romeo Bucci, del dirigente del Genio Civile di Rieti, Maurizio Cuomo, del responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Amatrice, Virna Chiaretti e del componente della sezione speciale del Genio Civile di Rieti, Ivo Serpietri. Il gup ha ritenuto, invece, di non disporre il giudizio solo a carico di un sesto indagato, l'allora dirigente del Genio Civile di Rieti, Maurizio Peron. Secondo le conclusioni dell'inchiesta a causare il crollo fu la sopraelevazione realizzata nell'edificio di Corso Umberto 63 senza osservare la normativa antisismica. Oggi a Rieti si è aperta, davanti allo stesso Gup, anche l'udienza preliminare per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata nei confronti di altri otto indagati per il crollo della palazzina ex Ina di Piazza Sagnotti, che causò la morte di 7 inquilini. ...continua a leggere "Crollo palazzo Amatrice, 5 a processo. Al via il processo il 2 luglio. Le vittime furono sette"

David Rossi si suicidò o fu ucciso? Per la famiglia dell’ex capo della comunicazione della Banca Monte dei Paschi – che il 6 marzo 2013, nel pieno della bufera finanziaria che stava travolgendo i vertici dell’istituto senese, fu trovato morto sotto la finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni, sede storica della banca a Siena – “fu malmenato e poi gettato dalla finestra simulando un suicidio”. Un giallo su cui, giovedì 21 marzo, alle 21 su Italia Uno, tornerà a concentrarsi Le Iene con uno speciale firmato da Antonino Monteleone e Marco Occhipinti. Al centro dell’inchiesta televisiva, già oggetto di diverse puntate del popolare programma di Mediaset, torneranno, nuove rivelazioni e soprattutto, le lacune investigative che secondo gli stessi familiari non avrebbero consentito di chiarire cosa accadde a Rossi. Lungo l’elenco dei pezzi mancanti. Ad esempio, non furono acquisite dagli inquirenti tutte le immagini registrate dalle telecamere presenti lungo il perimetro della sede centrale del Monte dei Paschi. Il corpo di Rossi, ma anche i vestiti che indossava, non furono sottoposti ad accurate analisi. Non furono acquisiti i tabulati di cella, cioè quanti e quali cellulari erano attivi nella zona al momento del fatto, né quelli attivi all’interno della sede di Mps negli stessi momenti. Nessuno ha tentato di dare un nome all’uomo che alle 20:11 entrò nel vicolo dove si trovava Rossi, ancora agonizzante (lo documenta un video) e se ne andò senza avvisare i soccorsi, allertati solo 40 minuti dopo e quando ormai non c’era più nulla da fare. ...continua a leggere "L’ex capo della comunicazione di Mps David Rossi si suicidò o fu ucciso?"

Jo Song-gilSono tre le possibili ricostruzioni di quanto sarebbe accaduto alla 17enne studentessa nordcoreana, figlia dell’ex ambasciatore reggente della Corea del Nord a Roma, Jo Song-gil, scomparsa nel nulla a novembre mentre si trovava ancora nella Capitale. E tutte e tre chiamano pesantemente in causa le nostre autorità diplomatiche, quindi la Farnesina, e la nostra Intelligence.
La prima. I genitori della ragazza avrebbero palesato alle autorità italiane dell’intenzione di disertare e avrebbero quindi chiesto all’Italia asilo e, soprattutto, protezione. Assistenza che Roma, con un via libera di Palazzo Chigi e della Farnesina, avrebbe garantito. Dunque il 10 novembre Jo Song-gil e sua moglie si sarebbero allontanati, senza la ragazza, a piedi dalla sede diplomatica della Corea del Nord di Viale dell’Esperanto, all’Eur e sarebbero entrati in contatto con un team di esfiltrazione del nostro Servizio segreto. Grazie al quale, dall’Italia avrebbero raggiunto prima la Svizzera e dopo alcune settimane sarebbero rientrati di nuovo in Italia, protetti in una località segreta. Circostanza, quest’ultima, riferita il 3 gennaio scorso da fonti citate dall’Ansa. La ragazza, stando a quanto hanno detto le autorità nordcoreane alla Farnesina, avendo richiesto di raggiungere i nonni nel suo Paese, sarebbe rimasta in Ambasciata e il 14 novembre, quattro giorni dopo la fuga dei genitori, sarebbe stata accompagnata in aeroporto e da lì avrebbe raggiunto volontariamente Pyongyang. ...continua a leggere "Tutti i buchi sulla scomparsa della studentessa nordcoreana"