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Per il crollo delle due palazzine ex Iacp-Ater di piazza Augusto Sagnotti, ad Amatrice (Rieti), in seguito al terremoto del 24 agosto 2016, ci sarà un processo, che si aprirà a Rieti il prossimo 19 settembre, a carico di 5 persone che dovranno rispondere di omicidio colposo plurimo, crollo colposo, disastro e lesioni. Lo ha deciso, disponendo il giudizio, il gup del Tribunale del capoluogo reatino, Pierfrancesco de Angelis, accogliendo in pieno le conclusioni delle indagini coordinate dai pm Rocco Gustavo Maruotti e Lorenzo Francia. Quei due edifici, secondo gli esperti e l'inchiesta della magistratura, non avrebbero retto una scossa anche inferiore a magnitudo 6.0. Era una certezza, fin dalla loro edificazione, avvenuta a metà degli anni Settanta. Erano nati male, costruiti con un'ossatura esile, 'materiali inadeguati', 'pilastri troppo sottili', 'armature esigue' e 'calcestruzzo a bassa resistenza'. E così, quando la terra ha tremato mettendo in ginocchio Amatrice, per 18 persone non ci fu scampo. Da quelle case, ridotte a un ammasso di macerie, uscirono gravemente feriti, ma vivi, solo tre inquilini. Il collasso, secondo i tecnici incaricati dalla Procura di dare una risposta ai due crolli, avvenne in pochi istanti e con una modalità che in gergo è definita a 'pancake', cioè uno solaio sopra l'altro. ...continua a leggere "Crolli case popolari Amatrice, 5 a processo"

Sarà un processo, il primo nato dalle inchieste sul sisma del centro Italia, a stabilire se a causare la morte di un'intera famiglia, ad Accumoli (Rieti), la notte del 24 agosto 2016, fu la natura, con la scossa di magnitudo 6.0 che proprio lì sotto aveva il suo epicentro, o l'incuria dell'uomo. Il gup del tribunale di Rieti, Ilaria Auricchio, ha, infatti, disposto il giudizio per tutti e 7 gli imputati per omicidio colposo e disastro colposo nell'ambito dell'inchiesta sul crollo della torre campanaria di Accumoli. Tra loro c'è anche l'attuale sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci. Il processo, per tutti, inizierà, dinanzi al giudice monocratico del tribunale del capoluogo reatino, il prossimo 24 settembre. Un istante dopo la scossa delle 3 e 36 la vela campanaria piombò sulla porzione del tetto dell'adiacente edificio comunale 'sfondando, in caduta, la copertura della casa canonica e due solai della sottostante unità immobiliare' occupata dalla famiglia Tuccio. Per Andrea Tuccio, sua moglie Graziella Torroni, entrambi 34enni, e per i loro due figli, Stefano di 8 anni e Riccardo di 9 mesi, non ci fu scampo. ...continua a leggere "Crollo campanile Accumoli, 7 a processo"

Il crollo della vela campanaria della chiesa di Accumoli fu causato dal terremoto del 24 agosto 2016 ma poteva essere evitato adottando "specifici interventi di consolidamento che erano stati già indicati dopo il sisma dell'Aquila". È quanto hanno ribadito i pm Lorenzo Francia e Rocco Gustavo Maruotti alla prima udienza preliminare, dinanzi al gup del tribunale di Rieti Ilaria Auricchio, per il crollo della vela campanaria della chiesa dei Santi Pietro e Lorenzo che sfondando la casa canonica sottostante non lasciò scampo ad Andrea Tuccio e a sua moglie Graziella Torroni, entrambi 34enni, e ai loro due figli, Stefano di 8 anni e Riccardo di 9 mesi. Sette gli indagati per i quali la Procura, al termine delle indagini, aveva chiesto il rinvio a giudizio. Si tratta dell'attuale sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci (l'abitazione dove viveva la famiglia Tuccio era del Comune), del responsabile unico del progetto, l'architetto Pier Luigi Cappelloni, collaudatore statico amministrativo dei medesimi lavori, dell'architetto Mara Cerroni, dei progettisti e direttori dei lavori, l'ingegnere Alessandro Aniballi e l'architetto Angelo Angelucci, del geometra Giuseppe Renzi e dell'ingegner Matteo Buzzi, tecnico incaricato dei lavori dalla Curia di Rieti. Tutti devono rispondere dei reati di disastro e omicidio colposo. ...continua a leggere "Crollo campanile Accumoli, 7 a rischio processo"

Sergio Pirozzi chiude la sua carriera da sindaco di Amatrice (Rieti). Lo fa con un calcio a un pallone, quello di inizio, scambiato con il ministro dello Sport Luca Lotti, alla prima partita inaugurale del nuovo campo da calcio 'Paride Tilesi', rinato sotto i Monti della Laga ventuno mesi dopo la notte dell'agosto 2016 in cui il borgo reatino fu devastato dal sisma. Le date, per l'ormai ex sindaco dello scarpone, hanno un preciso significato e, non a caso, la sua uscita di scena coincide con il giorno in cui, nel 2009, scelse di candidarsi alla guida della sua città. Ad Amatrice anche il calcio, quello che conta, prova a fare la sua parte per rimettere insieme i pezzi di una comunità ferita dall'immane tragedia del terremoto. Quello stesso sport che per Pirozzi, per ventiquattro anni, ha rappresentato un mestiere, quello dell'allenatore. Il sindaco 'sfrattato a tempo' ha scelto di restituire la fascia tricolore per fare il consigliere regionale, carica incompatibile con quella di sindaco. Per lui, in vista, c'è la presidenza della commissione che alla Pisana dovrà occuparsi della ricostruzione. "Non è un abbandono", ribadisce in una lettera aperta, "ma un ulteriore atto di amore verso la mia terra" dove "resterò per sempre, con la mente e con il cuore". Sarà, invece, il vicesindaco Filippo Palombini a prendere il testimone, fino alle elezioni del 2019. "Oggi per me è un giorno particolare. ...continua a leggere "Pirozzi lascia l’incarico di sindaco di Amatrice"