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I volti, le storie. Da Amatrice a Rigopiano, un diario ripercorre i cinque mesi che hanno segnato, per sempre, l’Italia centrale. Dal terremoto che ha distrutto i paesi tra il Lazio e le Marche, lasciando dietro di sé un bilancio pesantissimo di quasi trecento vittime, alle scosse che hanno colpito l’Umbria, alla slavina che ha spazzato via l’hotel di Farindola inghiottendo la vita di ventinove persone. «Maledetto Appennino», edito da Castelvecchi, appena uscito nelle librerie e scritto dal giornalista Luca Cari, non è la descrizione dei fatti accadutii e neppure la storia personale di chi ne è stato coinvolto.
E’ la vicenda dei vigili del fuoco, svelata attraverso le impressioni che hanno pervaso l’autore. Luca Cari, che di mestiere fa il responsabile della Comunicazione in emergenza del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, ha vissuto strazi, ma anche gioie sconfinate, ha toccato l’esaltazione, quando i pompieri hanno salvato vite, e il dolore, quando hanno recuperato morti. Ha partecipato alla felicità di chi ha visto restituirsi un affetto e alla disperazione di chi ha perso tutto. Sensazioni prepotenti, vissute sulla propria pelle, emozioni che «raschiano con violenza l’anima» e che ha scelto di raccontare senza filtri, con lo stile di un cronista, lasciandole immutate nella loro drammaticità e durezza, e anche nell’irripetibilità dell’esaltazione di alcuni momenti. ...continua a leggere "Terremoto, la testimonianza diretta e le mille emozioni di Luca Cari nel libro «Maledetto Appennino»"

Amatrice riparte da San Cipriano, la frazione che da oggi ospita la nuova casa degli otto ristoranti che hanno ripreso l'attività a un anno dal terremoto. E riparte dal suo grande patrimonio enogastronomico, l'Amatriciana, che l'ha resa famosa in tutto il mondo e che il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha annunciato che sarà candidata a patrimonio dell'Unesco. L'area food, grazie alla solidarietà dei lettori del Corriere della Sera e ai telespettatori di TgLa7, è un progetto divenuto realtà in 288 giorni. "Questa da oggi sarà l'area del gusto, della tradizione e della solidarietà", ha detto il sindaco Sergio Pirozzi nel corso dell'inaugurazione. "È un grande momento per la nostra comunità. I ristoranti - ha aggiunto - sono la nostra eccellenza". Tra le attività che hanno già riaperto c'è lo storico 'Ristorante Roma', costretto alla chiusura dopo il crollo della sua sede che ospitava anche l'omonimo Hotel. "È un posto bellissimo e oggi è un grande giorno", ha commentato commosso il proprietario, Alessio Bucci. "Devo ringraziare una sola persona di Amatrice - ha aggiunto Bucci -, il nostro sindaco Sergio Pirozzi. Senza di lui eravamo in mezzo a una strada. Per me è una rinascita, sono rimasto sotto le macerie e per oltre quaranta giorni in ospedale, tra la vita e la morte. Abbiamo 300 coperti, il nuovo ristorante è bello e accogliente. Guardiamo al futuro con molta fiducia senza dimenticare quello che è accaduto". ...continua a leggere "Amatriciana candidata a patrimonio dell’Unesco"

Otto ristoranti, tre dei quali avvieranno la loro attività sabato, e oltre duemila metri quadrati di superficie con una vista mozzafiato sui monti della Laga. E' una scommessa già vinta, quella di far tornare in vita, dopo il terremoto di un anno fa, le principali attività di ristorazione di Amatrice. Perché il borgo reatino raso al suolo dal sisma del 24 agosto 2016 non poteva che ripartire da ciò che l'ha reso famoso in tutto il mondo. La sua cucina, e quel piatto, l'Amatriciana, simbolo eterno di una terra ferita ma che vuole risorgere. L'Area Food di San Cipriano, voluta dal Comune e realizzata grazie alle donazioni raccolte da Corriere della Sera-RCS e La7, con risorse dello stesso Comune di Amatrice e il sostegno della Regione Lazio, è pronta e il 29 luglio aprirà i battenti. E' lì che otto storici ristoranti del luogo hanno trovato la loro nuova casa, in un insieme di strutture disegnate dall'architetto Stefano Boeri e dal Consorzio Innova FVG e realizzate con elementi modulari prefabbricati con il legno della filiera del Friuli Venezia Giulia. I locali, che ospiteranno anche la mensa per la nuova scuola, sorgono intorno a uno spazio pubblico aperto, una piazza alla quale bisognerà dare anche un nome e che ospiterà l'installazione temporanea in legno chiamata 'Radura', già installata nel chiostro dell'Università di Milano e costituita da un cerchio di 350 colonne cilindriche raffiguranti un bosco artificiale. ...continua a leggere "Amatrice rinasce dai ristoranti, ecco l’Area Food"

Cosa nostra non è stata sconfitta, è ancora fortemente radicata sul territorio, mantiene la sua storica architettura e le sue potenzialità “militari”. A dirlo è la Direzione investigativa antimafia nell’ultima relazione consegnata al Parlamento, quella relativa al secondo semestre 2016. La Dia rileva come la criminalità organizzata siciliana “manifesti ancora una significativa resilienza rispetto alla efficace e sistematica azione di contrasto svolta da Forze di Polizia e Magistratura”. Gli spunti di analisi offerti da recenti acquisizioni investigative mostrano, infatti, come Cosa nostra “mantenga un’architettura interna imperniata sulle famiglie mafiose, interpretata in maniera più flessibile rispetto al passato, ma tale da preservare, nel rapporto con il territorio, il proprio atavico e ramificato potere illegale”.
La mafia, dunque, sopperisce ai colpi inferti dallo Stato “con una considerevole capacità rigenerativa, attraverso ‘emergenziali’ alternanze nelle reggenze che, pur non risultando sempre sufficientemente autorevoli, le consentono di ovviare alla prolungata assenza di una leadership di qualità”. Un elemento di continuità che secondo la Dia è costituito “dai ruoli mantenuti dagli anziani boss che, qualora detenuti, una volta dimessi dagli istituti penitenziari, rivestono le antiche cariche e si dedicano alla riqualificazione e riorganizzazione delle cosche”. ...continua a leggere "Cosa c’è nell’ultima relazione al Parlamento della Dia"