Saranno i primi esiti del pacchetto di perizie sui crolli, affidate all'ingegner Antonello Salvatori del Dipartimento di ingegneria civile dell'Università dell'Aquila, a dare concretamente il via all'inchiesta sul sisma del 24 agosto condotta dal pool di magistrati coordinati dal procuratore capo di Rieti, Giuseppe Saieva. E' questa, a un mese dalla scossa delle 3.36 che ha distrutto Amatrice e Accumoli, l'unica certezza che trapela dal palazzo di giustizia reatino. Solo dopo che il super-perito avrà dato una prima risposta ai quesiti che la procura gli ha sottoposto, insieme a un elenco di 68 edifici crollati e sequestrati, 20 dei quali pubblici, saranno fatti ulteriori passi. Sarà dunque lo stesso consulente, che già aveva indagato sul terremoto dell'Aquila del 2009, a indicare ai pm quali edifici meritano approfondimenti e quali crolli evidenziano carenze strutturali tali da consentire l'individuazione di precise responsabilità penali. La seconda fase riguarderà l'analisi dell'enorme mole di documenti sequestrati a più riprese in tutti gli enti pubblici interessati (Regione, Genio civile, Provincia, Comuni e Ater). Ma prima ancora di visionare quelle carte sarà necessario avere ben chiaro cosa cercare, anche per capire come sono stati spesi i fondi pubblici post-sisma 1997 e 2009. Dove non emergeranno rilievi si punta a dissequestrare in tempi piuttosto rapidi ciò che rimane degli edifici per consentire la rimozione delle macerie. I magistrati si stanno concentrando anche su una lista di imprese e tecnici che avevano lavorato ad Amatrice e Accumoli e a sorvegliare su quelli che si occuperanno della ricostruzione. Mancano ancora all'appello, inoltre, i dati contenuti nel server del Comune di Amatrice, che la Guardia di Finanza sta cercando anche rivolgendosi alla ditta che ne curava la manutenzione, e l'intero archivio cartaceo, anch'esso ancora sepolto sotto le macerie della sede comunale di Corso Umberto I. Sull'inchiesta, che al momento ipotizza a carico di ignoti i reati di disastro colposo e omicidio colposo, incombe anche il rischio prescrizione, in particolare su ciò che potrebbe riguardare i crolli in cui non ci sono state vittime, come nel caso della scuola Capranica di Amatrice in gran parte collassata nonostante un intervento di ristrutturazione concluso nel 2012. Non è questo il caso delle due palazzine ex Iacp, oggi Ater Rieti, crollate su se stesse in piazza Sagnotti causando la morte di 22 persone, o del crollo del campanile di Accumoli che ha sterminato un'intera famiglia. Indagini in corso anche nel versante marchigiano dove la procura di Ascoli Piceno ha aperto un fascicolo esplorativo, sempre a carico di ignoti, in particolare sulle strutture pubbliche danneggiate dal sisma che ha colpito Arquata del Tronto, Pescara del Tronto e altre frazioni della stessa zona. Anche qui il lavoro dei periti e l'analisi dei documenti saranno determinanti.
di Fabrizio Colarieti per Ansa [link originale]