È certo che la nostra intelligence utilizzasse fino al giorno dell’attacco i software della stessa società milanese, come potente suite di strumenti di intrusione capace di sorvegliare tutto, dalle e mail alle telefonate via Skype. A dirlo sono le fatture intestate alla presidenza del Consiglio dei ministri e al Raggruppamento unità difesa che sovrintende all’Aise, la nostra agenzia di spionaggio militare. E molto probabilmente dietro il dominio sutor.it c’è proprio quest’ultima agenzia. Dal sito è possibile accedere a diverse pagine, tutte protette da password: news, webmail, rassegna stampa e altri servizi. Già in passato sutor it aveva richiamato l’attenzione di qualche “smanettone” che analizzando i server dove è appoggiato aveva scoperto una costellazione di domini tutti intestati a Infostrada e tutti riconducibili ai nostri servizi. L'attacco subito dalla società ha messo dunque a nudo diverse informazioni e attività riservate, comprese le identità di alcuni agenti. A confermarlo è stato anche il numero uno del Dis, Giampiero Massolo, che chiamato a riferire al Copasir sul caso ha annunciato che sono in corso verifiche sui software acquistati dalla società milanese in uso proprio all’Aise.
di Fabrizio Colarieti per lettera43.it