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Sarà la notte del ricordo, del silenzio e della riflessione. La notte più lunga per le popolazioni del centro Italia che un anno fa, alle 3:36 di mercoledì 24 agosto, si ritrovarono, nell'arco di una manciata di secondi, a fare i conti con la distruzione e la morte seminata da un terremoto che ancora oggi non vuole abbandonare queste terre a confine tra il Lazio e le Marche. Le vittime, lungo la Valle del Tronto, furono 299, 249 delle quali nei soli comuni di Amatrice e Accumoli. Un elenco interminabile di nomi di donne, uomini e bambini che non ci sono più e che questa notte, ad Amatrice, saranno ricordati in un lungo appello e con altrettanti rintocchi di campana. Sarà una cerimonia sobria e silenziosa, così l'hanno voluta i familiari delle vittime del versante amatriciano. Dalle ore 1:30 si ritroveranno in una tenda allestita al campo sportivo, il luogo scelto per ricordare ognuna delle vittime. Alle 2:30 circa partirà la fiaccolata che transiterà nelle vie adiacenti la zona rossa, senza però entrare in Corso Umberto, e terminerà al Parco don Minozzi. In un solo punto, a piazza Augusto Sagnotti, la fiaccolata si avvicinerà alle macerie, a quelle delle tre palazzine di edilizia popolare in cui persero la vita 19 persone. Alle 3:30 inizieranno i rintocchi di campana, fino alle 3:36, il momento del silenzio e del ricordo. La veglia, dopo un momento di preghiera, terminerà intorno alle 4:30. ...continua a leggere "Amatrice un anno dopo, veglia e fiaccolata per vittime"

"Ero curioso di conoscere la morte e di capire cosa sarebbe accaduto dopo. Perché eravamo convinti che fosse giunta la nostra ora, eravamo rassegnati". Giuseppe Leopardi, insieme a sua moglie Rita Di Gianvito, è rimasto per sette ore sotto le macerie della loro casa, al civico 31 di via Nicola Rosei, una traversa di Corso Umberto I, accanto al Municipio di Amatrice. Hanno rivisto la luce del sole grazie alla straordinaria tenacia di chi li ha tirati fuori da quell'inferno, e oggi, dopo aver perso tutto, hanno scelto di lasciare Amatrice e di vivere a Rieti. Giuseppe ha 59 anni, è un funzionario della Asl; sua moglie, Rita, è una maestra che prima del terremoto insegnava alla Scuola 'Romolo Capranica' di Amatrice, venuta giù con la scossa del 24 agosto 2016. Stanno insieme da trentacinque anni, hanno una figlia di 30 anni, Silvia. Di quella notte, quando la loro casa è collassata in una manciata di secondi, ricordano tutto. "Alle 21 e 30 eravamo già a letto. Quando c'è stata la scossa - prosegue Giuseppe -, ho aperto gli occhi, ricordo una serie di boati, bum bum bum, era un suono onomatopeico che veniva dalle viscere della terra. Ho immaginato subito che fosse il terremoto. Un istante dopo una cascata di sassi che rotolavano sul pavimento, poi un forte fruscio e la nostra casa prima si è alzata e poi è crollata in un attimo. Il pavimento della camera è diventato come uno scivolo, è andato giù in verticale e siamo precipitati dal secondo al primo piano". ...continua a leggere "Giuseppe e Rita, 7 ore sotto le macerie"

"Il terremoto ti cambia la prospettiva di vita, colpisce tutto e ti fa rivisitare il modo di pensare, agire e rapportarsi. Ricordo poco di quella notte, solo le urla e il dolore della mia comunità e il paese che non c'era più, ma la nostra rinascita è cominciata in quello stesso momento". Sergio Pirozzi, il sindaco di Amatrice, è ancora lì, dentro il suo bunker, 'sfrattato a tempo', dove da quasi trecentosessantacinque giorni è in prima linea ad affrontare un'emergenza che vive come una guerra e che dalle 3:36 del 24 agosto 2016 non è mai finita. "Il terremoto ha colpito tante cose, dalla distruzione agli amici che non ci sono più, fino ad arrivare anche alla rivisitazione del proprio modo di pensare, agire e rapportarsi", dice all'ANSA il sindaco del comune reatino raso al suolo dal sisma. "In questi dodici mesi - prosegue Pirozzi - ho avuto la grande fortuna di incontrare persone straordinarie provenienti dal mondo della solidarietà e del volontariato, è stato un anno particolare perché, al di là del fatto che ho abbandonato il mio lavoro, e un po' mi pesa, abbiamo subito troppi terremoti e la più grande nevicata degli ultimi 60 anni. E' stato un susseguirsi di emozioni, dolori e gioie. Tutto, però, è stato mitigato o reso ancora più bello dalla solidarietà. Devo dire grazie a tante persone che ancora oggi ci sono vicine". Per quattro giorni, dopo la scossa del 24 agosto, il sindaco di Amatrice ha attraversato, giorno e notte, ciò che rimaneva del centro storico del suo paese, poi, per scelta, non ha più messo piede là dentro, neanche per accompagnare reali e capi di Stato. ...continua a leggere "Pirozzi, il terremoto ti cambia la prospettiva di vita"

Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, lo aveva detto e ripetuto più volte che sulla zona franca urbana, l'atteso pacchetto di norme per esentare dalle tasse gli imprenditori che operano nelle aree più colpite dal terremoto, non avrebbe accettato compressi. E sono bastati i primi provvedimenti, cioè una circolare appena emanata dal Mise, a metterlo sul piede di guerra. "Sull'esenzione da tasse e contributi ci hanno preso in giro", aveva tuonato ieri dalle colonne del Messaggero. "Ho studiato il bando pubblicato dal ministero dello Sviluppo economico - aveva aggiunto -: non c'è quello che era stato stabilito. Ci avevano promesso l'esenzione dai contributi e dalle tasse per le imprese per due anni. E invece c'è solo un credito d'imposta. E questo non va bene". La zona franca urbana, secondo il sindaco di Amatrice, "doveva essere appannaggio soltanto dei 55 comuni che hanno una zona rossa, che era un criterio". Il governo ha risposto oggi, tramite il Messaggero che "sulle agevolazioni fiscali non si poteva fare diversamente" essendoci "norme europee da rispettare". Pirozzi aveva puntato il dito anche sulla tempistica di pubblicazione della circolare del Mise, ma dal ministero spiegano che la pubblicazione del provvedimento è avvenuta ad agosto "non per nasconderlo, ma per dare più tempo alle imprese". Dal Mise spiegano, inoltre, che la circolare "riveste natura meramente applicativa delle norme istitutive della zona franca, non potendo né modifica né integrare quanto previsto dalla legge". ...continua a leggere "Sindaco di Amatrice, sull’esenzione da tasse e contributi ci hanno preso in giro"