La Prefettura e la Questura di Roma hanno disposto una serie di misure straordinarie in occasione delle celebrazioni del 60esimo anniversario dei Trattati di Roma che riguarderanno l’interdizione al traffico veicolare e pedonale in alcune zone della Capitale, interessate dagli eventi e dai cortei della piattaforma Eurostop, limitazioni al servizio di trasporto pubblico fino al divieto di sorvolo sulla città di Roma.
Sabato 25 marzo, dalle 00.30 sino a cessate esigenze, sarà interdetto il transito veicolare nell’area Campidoglio (“Blue zone”). Fino alle 8 sarà consentito, esclusivamente per gli operatori della stampa, l’accesso dal varco n. 1, sito in via Luigi Petroselli altezza via di Ponte Rotto. Nella medesima giornata, dalle 7.30 e sino a cessate esigenze, il transito veicolare sarà interdetto anche nell’area Quirinale (“Green zone”). Fino alle 11 sarà consentito, esclusivamente per gli operatori della stampa, l’accesso dai varchi n. 32 (via della Consulta altezza via del Quirinale) e n. 36 (salita di Montecavallo altezza Piazza del Quirinale).
Sempre sabato, dalle 00.30 sino a cessate esigenze, le fermate e i capilinea dei mezzi di trasporto pubblico presenti nelle due aree (“Blue zone” e “Green zone”) saranno sospese. Inoltre, la fermata Colosseo della metro B e le fermate Spagna e Barberini della metro A saranno chiuse a partire dall’ultima corsa della serata del 24 marzo e per tutta la giornata del 25 marzo. Il capolinea della linea tramviaria “8” sarà spostato alla fermata sita in via Arenula/Cairoli. ...continua a leggere "Ecco come Roma sarà blindata per le celebrazioni dei 60 anni dei Trattati"
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Tutte le misure anti terrorismo per le celebrazioni dei Trattati di Roma
Sarà una capitale blindata quella che sabato ospiterà le celebrazioni del 60° Anniversario dei Trattati di Roma e il temuto corteo del pomeriggio dove sono attesi gli antagonisti della piattaforma Eurostop provenienti anche da Francia, Germania e Grecia. L’allerta resterà a livello due, un gradino sotto il massimo, perché secondo gli analisti il rischio di scontri, ma anche di attentati, è altissimo.
Ci saranno due zone di “massima sicurezza”: la blu, riservata ai leader politici e ai capi di Stato, e la verde, un’area “cuscinetto”. Nelle due zone saranno predisposti 39 varchi d’accesso presidiati da venerdì e nell’intera area opereranno oltre 3 mila uomini delle forze dell’ordine. Il piano prevede l’impiego di reparti antisommossa, tiratori scelti sui palazzi, agenti in borghese, nuclei di pronto intervento e delle teste di cuoio del Nocs della Polizia di Stato e dal Gis dei Carabinieri, elicotteri e droni. Cinofili e artificieri, già da venerdì mattina, inizieranno le bonifiche e i controlli in tutte le zone interessate dagli eventi.
Il rischio più concreto, secondo gli analisti della nostra intelligence e dell’antiterrorismo, è che tra gli ottomila manifestanti attesi al corteo possano nascondersi infiltrati violenti, ma anche “lupi solitari” legati al terrorismo di matrice jihadista, tutto questo a 72 ore dall’attacco di Londra. ...continua a leggere "Tutte le misure anti terrorismo per le celebrazioni dei Trattati di Roma"
Terrorismo, l’analisi della Rete dietro le espulsioni
Le espulsioni di potenziali terroristi dall'Italia s'intensificano, le persone rimpatriate dal 2015 hanno toccato quota 107. Per scovarle e prevenire attentati è stata sdoganata - e potenziata - la pratica di penetrare profondamente il web e, così facendo, violare la privacy di ogni cittadino. Non senza polemiche, a giudicare dall'allarme che è tornato a lanciare il Garante della protezione dei dati personali, Antonello Soro: «I controlli a strascico invadono la sfera personale senza riuscire a fare una buona azione preventiva contro i seguaci dell'Isis».
L'ultimo caso è di inizio agosto. Aftab Farooq, un magazziniere pachistano di 26 anni, residente a Milano dal 2003, è stato espulso dall'Italia dal ministro dell'Interno Angelino Alfano in base ai risultati di un'indagine condotta dal Ros dei carabinieri che avrebbe messo in luce i contorni di un processo di radicalizzazione jihadista in atto da tempo. L'antiterrorismo aveva ritenuto il suo comportamento particolarmente pericoloso, anche alla luce di quanto il giovane affermava su internet. Dunque per gli inquirenti, e per lo stesso Alfano, era un potenziale terrorista a un passo dall'azione.
In particolare il 26enne pare sia stato individuato, come sempre più spesso accade, grazie a una capillare analisi compiuta dal Ros in Rete, setacciando a distanza il suo computer, il suo smartphone, i social network che frequentava, le pagine Facebook dove scriveva e i profili Twitter ritenuti collegati al Califfato nero che seguiva.
Un'attività investigativa che in gergo è chiamata proprio “pesca a strascico” o di 'deep lerning'. È molto invasiva ed è impiegata ormai di frequente dalle forze di polizia e dalle intelligence di tutto il mondo nel caso di indagini preventive nei confronti di soggetti potenzialmente pericolosi. ...continua a leggere "Terrorismo, l’analisi della Rete dietro le espulsioni"
Le tracce di chi finanzia il terrorismo
Crescono i casi di sospetto finanziamento del terrorismo internazionale, attraverso transazioni digitali, segnalati all'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia. Al trend attuale, ha riferito al Copasir il comandante generale della Guardia di finanza, Giorgio Toschi, il loro numero di operazioni alla fine del 2016 potrebbe raddoppiarsi rispetto al 2015.
Per fronteggiare il fenomeno, il primo agosto entra in funzione una nuova divisione della Gdf che è pronta a operare a stretto contatto con la Banca d'Italia e che si deve occupare di tracciare e analizzare tutte le transazioni finanziarie.
Nel 2015, secondo l'ultimo rapporto dell'Unità di informazione finanziaria di Bankitalia, sono state analizzate e trasmesse agli organi investigativi quasi 85 mila segnalazioni di operazioni sospette, con un incremento del 12% circa rispetto al 2014. Le sole segnalazioni di operazioni riconducibili al terrorismo sono triplicate nel 2015, sono ulteriormente cresciute in maniera significativa nel 2016.
Secondo i dati delle Fiamme gialle, nel 2015 le transazioni “attenzionate” erano state circa 3 mila (delle quali, però, solo 11 sono giunte all'autorità giudiziaria), la stessa cifra è già stata raggiunta nei primi sei mesi del 2016, un trend che potrebbe raggiungere circa 6 mila a fine anno.
Il processo di analisi utilizzato dall'Uif è molto complesso, essendo diverse le forme di trasferimento di denaro che offre il mercato digitale, ma assicura una rapida condivisione delle informazioni con gli organi investigativi, con la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e con il Comitato analisi strategiche antiterrorismo. Sul piano internazionale le unità di informazione finanziaria hanno sviluppato, nell’ambito del gruppo Egmont, uno scambio multilaterale di dati la cui analisi e condivisione è anticipata rispetto alla rilevazione dei “sospetti”. ...continua a leggere "Le tracce di chi finanzia il terrorismo"