Dovranno rispondere di truffa e falso le circa 120 persone che all’indomani del terremoto dello scorso anno, pur non avendo i requisiti necessari, hanno ottenuto e percepito mensilmente il Contributo di autonoma sistemazione (Cas) adottato dalla Protezione civile per fare fronte all’emergenza abitativa. Ne aveva il sacrosanto diritto chi risiedeva nel cratere (inteso come «zona rossa») e aveva perso la casa, in alternativa allamomentanea sistemazione in albergo e in attesa delle Sae, ma, alla fine, oltre ai veri terremotati, sono saltati fuori anche un gran numero di «furbetti del contributo». Che, secondo quanto hanno ricostruito gli inquirenti in questi mesi, avrebbero indebitamento incassato, mensilmente, l’indennità che va, a seconda del numero di componenti del nucleo familiare, da unminimo di 400 a un massimo di 900 euro, 1.100 se in famiglia c’è un disabile, un invalido o una persone con più di 65 anni. A scovarli, incrociando i dati forniti anche dai comuni di Amatrice e Accumoli, sono stati i carabinieri del Comando provinciale di Rieti su delega della procura della Repubblica. Si tratta, ha spiegato il procuratore capo Giuseppe Saieva, di «contributi non dovuti» e da qui le ipotesi di reato di truffa e falso contestate ai primi 120 indagati. A far scattare le verifiche, avviate qualche mese fa, è stato un numero sospetto di cambi di residenza, in particolare dalla Capitale verso Amatrice, subito dopo il terremoto dell’agosto dello scorso anno. ...continua a leggere "I furbetti del sisma: residenze fasulle per avere il contributo"