Giulio Regeni, il ricercatore friulano morto al Cairo tre anni fa, dopo il suo arresto, compiuto da agenti della National security egiziana, fu torturato in più fasi e per giorni, tra il 25 e il 31 gennaio 2016. Indicibili sofferenze che gli causarono fratture e ferite compatibili con calci, pugni e violenti colpi sferrati con bastoni e mazze. Ad affermarlo sono stati il sostituto procuratore, Sergio Colaiocco, e il procuratore capo di Roma, Michele Prestipino, nel corso dell’audizione davanti alla neonata Commissione d’inchiesta istituita dal Parlamento per fare luce sulla morte del ricercatore.
“L’autopsia eseguita in Italia – ha spiegato Colaiocco – ha dimostrato che le torture sono avvenute a più riprese, tra il 25 e il 31 gennaio. L’esame della salma depone per una violenta azione su varie parti del corpo. I medici legali hanno riscontrato varie fratture e ferite compatibili con colpi sferrati con calci, pugni, bastoni e mazze. Giulio è morto, presumibilmente il 1 febbraio, per la rottura dell’osso del collo”.
Gli stessi inquirenti hanno riferito, inoltre, che nell’ambito dell’indagine si sono verificati quattro depistaggi da parte degli apparati egiziani. “Nell’immediatezza dei fatti – ha spiegato ancora Colaiocco – sono stati fabbricati dei falsi per depistare le indagini. In primis l’autopsia svolta a Il Cairo che fa ritenere il decesso legato a traumi compatibili con un incidente stradale. ...continua a leggere "Regeni prima di morire fu torturato dagli 007 egiziani per 7 giorni"