Non importa se non si ha l’appeal di James Bond. Quello che conta per diventare uno 007 è il know-how, il giusto bagaglio di cognizioni ed esperienza. E c'è tempo fino a mezzogiorno del 31 gennaio 2017 per inviare la propria candidatura rispondendo alla nuova “selezione mirata” avviata dal Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica nello specifico settore dell'Information and Communications Technology (Ict). «L’Intelligence cerca giovani esperti Ict», così spiegano i nostri Servizi nella pagina dedicata alla selezione di «diplomati o laureati con qualificate competenze in informatica e cyber security». Non si tratta di un concorso pubblico, ma di una "call" che mira alla «creazione di un bacino di professionisti tra i quali attingere per future selezioni».
Dunque Aise e Aisi, le due agenzie di spionaggio italiane, cercano esperti nel settore informatico, in particolare in sicurezza del cyber spazio. Quello che conta, se si intende proporre il proprio curriculum, sono le competenze in un delicato settore che è ormai considerato strategico per la sicurezza nazionale. Per combattere i nuovi attacchi che arrivano dalla Rete servono, per esempio, esperti in ricerca, monitoraggio, analisi e contrasto delle minacce, ma anche nella progettazione, nello sviluppo e nella gestione di applicativi, di infrastrutture di Rete e di architetture informatiche e relativi sistemi di sicurezza. ...continua a leggere "Cyber security, il governo cerca giovani 007"
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Servizi segreti, cos’è la licenza di «delinquere»
Ci sono voluti 30 anni esatti per svecchiare l'intelligence italiana e farla uscire dal tunnel del sospetto. E altri nove, dopo la riforma del 2007 che ha cambiato il volto dei Servizi ridefinendo nomi, ruoli e perimetro d'azione di Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna, ex Sismi), Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna, ex Sisde) e Dis (Sistema di informazione per la sicurezza, ex Cesis) per sdoganare definitivamente un tema che finora era considerato un tabù. E cioè le garanzie funzionali, la cosiddetta «licenza di...» attribuita agli agenti segreti solo nel 2007, perché fino ad allora, dal 1977, anno in cui nacquero Sismi e Sisde, in poi, il legislatore non aveva previsto questo tipo di tutele per gli 007, tranne la facoltà di opporre il segreto di Stato.
Dunque l'intelligence ha carta bianca per agire “in dinamico” e i suoi officer, in presenza di determinati presupposti e di una specifica autorizzazione del governo, possono anche commettere reati o condurre operazioni in condizioni “borderline”.
Un aspetto non secondario, su cui si è concentrato - anticipando di alcune settimane la conferma che in Libia stanno operando i nostri corpi speciali su mandato di Palazzo Chigi, con le garanzie funzionali proprie dei Servizi segreti e sotto il loro comando - il presidente del Copasir (il comitato parlamentare di controllo sull'intelligence), il leghista Giacomo Stucchi (nella foto).
La riflessione è contenuta nella prefazione del libro di un giovane avvocato, esperto di diritto penale militare e intelligence, Nicolò Giordana, Scriminanti e garanzie funzionali. Tra legislazione d’Intelligence e Diritto penale militare, ripresa anche dal sito della Sicurezza nazionale. ...continua a leggere "Servizi segreti, cos’è la licenza di «delinquere»"
Elettra, la nave spia italiana avvolta nel mistero
Ha lo stesso nome della nave-laboratorio su cui Guglielmo Marconi, dal 1922 in poi, effettuò i primi esperimenti di radiofonia in Nord America e in Atlantico. Oggi Elettra, ufficialmente classificata come unità destinata al supporto logistico e operativo, è il cuore tecnologico dell'intelligence della nostra Marina militare. In gergo è definita nave Elint-Sigint: si tratta di un'unità specializzata in electronic e signals intelligence, cioè lo spionaggio, e in alcuni casi anche nel disturbo di segnali radio con tecniche di guerra elettronica. Il suo motto, «Anima i silenzi aerei», più di ogni altra spiegazione lascia trapelare le finalità delle missioni spia che compie a supporto di altri mezzi, anche di terra.
Attualmente la nave pare sia molto impegnata nel Mediterraneo, di fronte alle coste africane, in attività di ricognizione, sorveglianza e analisi delle comunicazioni radio. Tuttavia, nonostante alcune interrogazioni parlamentari, l'unica missione della nave Elettra di cui si è avuta notizia, oltre il suo probabile impegno durante la crisi libica del 2011, risale al giugno del 2014, quando fu spedita dal governo Renzi nel Mar Nero a spiare le forze militari russe e soprattutto le milizie secessioniste filo russe attive nel bacino del Donec e nel Sud-Est dell'Ucraina. La notizia fu resa nota da analisidifesa.it e dall'agenzia di stampa russa Ria Novosti, sottolineando che la sua presenza davanti alle coste ucraine aveva irritato, e non poco, il Cremlino. ...continua a leggere "Elettra, la nave spia italiana avvolta nel mistero"
Cybercrime, la relazione dei servizi segreti
È «cyber» la parola più ripetuta nelle 132 pagine dell'ultima relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza appena presentata dall'intelligence italiana al parlamento. E le “macro tendenze” su cui i nostri servizi segreti si stanno concentrando vanno dalle minacce legate al terrorismo di matrice jihadista a quelle dirette ad attaccare il contesto economico-finanziario.
Tutte sfide che la nostra intelligence sta affrontando promuovendo un cambio di passo e di strategia che va verso la piena complementarietà tra il fattore umano, con il reclutamento di nuove figure, e quello tecnologico, fondamentale per rafforzare la capacità di agenti operativi e analisti.
In questo contesto, anche sul fronte interno, per il Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) il cyberspazio si conferma, sempre più, non solo un ambito di propaganda e networking, ma anche un potenziale terreno di lotta e di «conflittualità diffusa».
Sul fronte delle minacce nel cyberspazio, l'intelligence non ha individuato, a oggi, azioni terroristiche finalizzate a distruggere o sabotare infrastrutture di rilevanza strategica (aeroporti, acquedotti, reti elettriche e di telecomunicazioni pubbliche e private). Tuttavia ipotizza che, nel futuro, tali obiettivi possano effettivamente rientrare negli indirizzi del jihad globale, aggiungendo quindi una nuova dimensione alla minaccia terroristica.
A preoccupare gli 007 sono, in particolare, le continue campagne di ricerca e reclutamento online di hacker mercenari o ideologicamente motivati, per sostenere le operazioni dell'Isis. E, soprattutto, il crescente numero di attacchi informatici ai danni di sistemi informativi di soggetti pubblici e privati occidentali, non particolarmente sensibili, da parte di organizzazioni terroristiche, che, per la denominazione o il contenuto delle loro rivendicazioni, fanno chiaro riferimento al jihadismo e allo Stato Islamico. ...continua a leggere "Cybercrime, la relazione dei servizi segreti"