Roma, via della Grande Muraglia Cinese 46, 16 luglio 1995. È domenica e a Roma è una giornata molto calda. Il tenente colonnello dell’Esercito, Mario Ferraro, 46 anni, calabrese, distaccato al Sismi, esperto in informatica, traffici di armi e terrorismo internazionale, è in casa insieme alla sua compagna, Maria Antonietta Viali, per gli amici Antonella. Sono al quinto piano, in un attico nel quartiere Torrino, accanto all’Eur. La coppia è in assoluto relax dopo aver trascorso una giornata serena e scandita da poche e semplici azioni, ignari che quella sia la loro ultima domenica insieme. La mattina si sono alzati tardi, intorno alle undici, hanno fatto colazione e poi sono andati sul terrazzo, portando con loro riviste, bibite e gli amati Toscani, a prendere il sole fino alle quattordici. Sono riscesi nell’appartamento per pranzare e hanno trascorso gran parte del pomeriggio in casa a ridere, scambiarsi baci, carezze e fare programmi per il futuro. Verso le 19, quando il caldo è meno insopportabile, sono ritornati in terrazzo dove il ponentino, la brezza che arriva dal mare, comincia a rinfrescare l’aria e hanno giocato a scalaquaranta fin verso le venti quando Mario ha deciso di uscire a fare quattro passi. Mario ha infatti finito i suoi sigari, passione che ha in comune con la sua compagna e ha voglia di mangiare un gelato, per cui propone a Maria Antonietta di andare in tabaccheria e poi alla gelateria Giolitti, in viale Oceania. Lei vuole rimanere in casa per cui, dopo aver insistito un po', decide di uscire lo stesso, da solo. Fa la doccia, si veste sportivo con una polo e un paio di jeans e torna di nuovo in terrazzo per vedere se per caso Maria Antonietta ha cambiato idea. Lei è decisa a rimanere in casa a preparare la cena e poco prima che lui esca fa in tempo solo a chiedergli cosa vuole mangiare. ...continua a leggere "La strana morte di Mario Ferraro, agente del Sismi"
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Il Vecchio, Zeta e Pigreco tra (poca) fiction e (tanta) realtà
Provate a digitare su Google “Banda and Magliana”. Oppure, se avete la fortuna di avere a disposizione un motore di ricerca semantico (cioè uno di quei software crawler comunemente utilizzati dall’intelligence per setacciare le “fonti aperte” e correlare le informazioni partendo dal loro significato), divertitevi ad approfondire l’argomento. Perché – sarà un caso – da un po’ di tempo anche le macchine si sono ammalate di dietrologia e le open source, pur non essendo dotate di propria intelligenza, ce la stanno mettendo tutta per rendere più chiaro uno scenario che per decenni è parso annebbiato e viziato. Ed è un peccato che in rete ci siano ancora pochi atti giudiziari, indicizzati e taggati, a raccontare, a chi resta affascinato da figure come quelle del Freddo o del Libanese, la storia e le gesta della più potente organizzazione criminale che abbia mai operato a Roma. ...continua a leggere "Il Vecchio, Zeta e Pigreco tra (poca) fiction e (tanta) realtà"