I nostri Servizi avevano nel mirino due presunte spie russe attive in Italia ben prima che il caso Biot esplodesse. Dunque, quello che era sembrato un tradimento isolato di un ufficiale della nostra Marina, potrebbe celare uno scenario più complesso, con legami che arrivano fino ai giorni dell’invasione in Ucraina, passando per l’emergenza Covid. È quanto emerge dall’inchiesta che Daniele Autieri di Report ha dedicato, ieri sera, all’intricata faccenda dell’arresto di Walter Biot, il capitano di fregata in servizio allo Stato Maggiore della Difesa, accusato di aver venduto segreti Nato ai russi e oggi sotto processo. Ma, soprattutto, al ruolo di due presunte spie venute dal freddo, l’ex agente del Gru, Dmitri Ostroukhov e Aleksej Nemudrov, addetto navale dell’Ambasciata di Roma e responsabile della logistica della discussa missione sanitaria “Dalla Russia con amore” durante il lockdown. Da alcuni documenti contenuti nel fascicolo Biot, che Report ha potuto visionare, ma anche dal racconto di un testimone, emerge che l’Aisi, la nostra agenzia di intelligence interna, stesse sulle tracce dei due russi prima dell’arresto di Biot. Sicuro nel 2020, cioè quando il piccolo cimitero militare di Cormons, in provincia di Gorizia, dove sono sepolti un centinaio di soldati russi caduti durante la Prima Guerra Mondiale, diventa meta del pellegrinaggio di diplomatici di Mosca, tra cui anche Ostroukhov, l’uomo che il 30 marzo di un anno dopo verrà arrestato dal Ros insieme a Biot. ...continua a leggere "Spie russe in Italia. A caccia di prove dell’intesa Nato-Kiev"
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Usa-Russia, la guerra ora è negli abissi
Dai cieli agli abissi oceanici, il braccio di ferro tra Washington e Mosca, che tanto ricorda la Guerra fredda, sembra non risparmiare neanche le autostrade digitali sommerse. Se è vero quanto scrive il New York Times, citando fonti dell’intelligence statunitense, la Russia avrebbe tentato di “aggrapparsi” ai cavi oceanici per telecomunicazioni che approdano negli Stati Uniti e attraverso i quali transitano il 95% delle comunicazioni Internet globali. Agganciarli, sorvegliarli o, peggio ancora, danneggiarli vorrebbe dire mettere in ginocchio la rete, qualcosa che, al giorno d’oggi, è paragonabile a un atto di guerra.
Secondo il Nyt i sommergibili e le navi Sigint di Mosca, in maniera sempre più aggressiva, si sarebbero più volte avvicinati ai cavi sottomarini in fibra ottica posati nel Mare del Nord, nei fondali dell’Asia nordorientale e perfino in acque statunitensi. A destare sospetti, il mese scorso, è stata la presenza, lungo la costa orientale degli Usa, della nave russa Yantar avvistata dai satelliti spia americani nei pressi della base navale di Guantanamo, cioè proprio sopra a una serie di cavi nevralgici. La Yantar, per quanto se ne sa, dispone di due mini sommergibili di profondità e di strumenti molto sofisticati per la sorveglianza elettronica. ...continua a leggere "Usa-Russia, la guerra ora è negli abissi"