È proprio vero. L’abito non fa il monaco. Perché alla fine, stai a vedere, si scoprirà che il miglior alleato delle Forze dell’ordine – stando almeno alle dichiarazioni di chi le rappresenta ai tavoli governativi – è il premier Giuseppe Conte e non l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Tutto questo nonostante lo sforzo del leader della Lega di accreditarsi, a colpi di tweet giornalieri, in una comunità dove, a quanto pare, non basta indossare divise e scattare selfie per essere credibili. “In Polizia conta quello che fai, come lo fai e in che tempi lo fai”, spiega a La Notizia una fonte sindacale qualificata. Prova ne è il fatto che sono bastati un paio di accenni del presidente del Consiglio, rispetto alla volontà del nuovo esecutivo di mettersi concretamente dalla parte delle divise, per dare forma a qualcosa che Salvini, in 14 mesi di governo, non era riuscito neanche a promettere. La posta in gioco, in termini di rivendicazioni sindacali – come ha spiegato La Notizia sabato scorso – non è proprio indifferente. Si parla, infatti, di straordinari, riordino di ruoli e carriere e nuove assunzioni. Un piattino che gli agenti di polizia non vedono pieno dai tempi dei governi Renzi e Gentiloni. Perché a togliere, nel 2010, fu Silvio Berlusconi (bloccando gli emolumenti accessori) ...continua a leggere "Solo selfie e promesse mancate. La Polizia sfila la felpa a Salvini"