Entro fine anno si saprà se la ma- no dell’uomo contribuì, insieme al terremoto di tre anni fa, a causare vittime. I primi due processi, quello per i crolli delle palazzi- ne ex Iacp di Piazza Augusto Sagnotti ad Amatrice (18 morti) e quello della torre campanaria di Accumoli (4 morti), andranno, infatti, a sentenza. Nel primo caso, sono imputati, con l’accusa di omicidio colposo plurimo, crollo colposo, disastro e lesioni, l’allora direttore tecnico dell’impresa che costruì le palazzine, Ottaviano Boni, l’allora amministratore unico della stessa impresa, Luigi Serafini, il presidente pro-tempore del Iacp, Franco Aleandri, il geometra della Regione-Genio Civile, Maurizio Scacchi e l’allora assessore del Comune di Amatrice, Corrado Tilesi. I due edifici, secondo le conclusioni dell’inchiesta, crollarono a causa dell’inadeguatezza dei materiali utilizzati per costruirli. Nel secondo caso il di- battimento riguarda il crollo del- la torre campanaria di Accumoli, che, sfondando la sottostante canonica, causò la morte di Andrea Tuccio e di sua moglie Graziella Torroni, entrambi 34enni, e dei loro bambini, Stefano di 8 anni e Riccardo di appena 9 me- si. Sotto processo sono finiti in 7: l’ex sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci, l’allora responsabile unico del progetto, Pier Luigi Cappelloni, il collaudatore stati- co amministrativo dei lavori a cui fu sottoposta la torre, Mara Cerroni, i progettisti e direttori dei lavori, Alessandro Aniballi e Angelo Angelucci, il geometra Giuseppe Renzi e Matteo Buzzi, ingegnere incaricato dei lavori dalla Diocesi di Rieti. Secondo l’accusa, il crollo poteva essere evitato se fossero state adottate le misure che erano state già con- sigliate dopo il sisma dell’Aquila del 2009 quando la torre subì i primi danni. Un terzo dibattimento, già in corso, riguarda, poi, il crollo di Palazzo D’Antoni in Corso Umberto I ad Amatrice (7 morti). A causarlo, ha concluso la procura di Rieti, fu una sopraelevazione realizzata senza osservare la normativa antisismica. Sotto processo ci sono il progettista, Luigi Bucci, il direttore dei lavori, Romeo Bucci, il dirigente del Genio Civile di Rieti, Maurizio Cuomo, il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Amatrice, Virna Chiaretti e il componente della sezione speciale del Genio Civile di Rieti, Ivo Serpietri. È in via di definizione, dinanzi al gup, l’inchiesta riguardante la terza palazzina (ex Ina) crollata a Largo Sagnotti ad Amatrice (7 morti). L’inchiesta coinvolge l’ex sindaco Sergio Pirozzi, il progettista e direttore dei lavori, Ivo Carloni, e quattro tecnici del Genio civile, Valerio Lucarelli, Gio- vanni Conti, Maurizio Scacchi e Maurizio Peron, oltre il responsabile tecnico del Comune di Amatrice, Virna Chiaretti, e il co- mandante dei vigili urbani, Gianfranco Salvatore. Le indagini, in questo caso, hanno ricostruito che la palazzina, sgombera in seguito al sisma dell’Aquila, fu successivamente ristrutturata sulla base di un progetto che conteneva errori e un indicatore di rischio non realistico. Indagini concluse e in attesa di udienza preliminare anche per l’inchiesta sul crollo del b&b «La margherita» di Saletta (3 morti), per il quale sono indagate 8 persone, tra cui l’ex sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci, in qualità di geometra. Infine sono in definizione le indagini sui crolli dell’Hotel Roma di Amatrice, di un’abitazione che ospitava turisti inglesi e del Convento femminile Don Minozzi. Tutte le re- stanti inchieste, aperte all’indomani del sisma, sono state archiviate sulla base anche di accertamenti tecnici dai quali non sono emerse responsabilità.
di Fabrizio Colarieti per Il Messaggero