E’ la vicenda dei vigili del fuoco, svelata attraverso le impressioni che hanno pervaso l’autore. Luca Cari, che di mestiere fa il responsabile della Comunicazione in emergenza del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, ha vissuto strazi, ma anche gioie sconfinate, ha toccato l’esaltazione, quando i pompieri hanno salvato vite, e il dolore, quando hanno recuperato morti. Ha partecipato alla felicità di chi ha visto restituirsi un affetto e alla disperazione di chi ha perso tutto. Sensazioni prepotenti, vissute sulla propria pelle, emozioni che «raschiano con violenza l’anima» e che ha scelto di raccontare senza filtri, con lo stile di un cronista, lasciandole immutate nella loro drammaticità e durezza, e anche nell’irripetibilità dell’esaltazione di alcuni momenti.
Tra le oltre 150 pagine del suo libro c’è moltissima Amatrice, impressa anche nell’immagine di copertina, e c’è Accumoli. E ci sono, soprattutto, i racconti dei vigili del fuoco, anche reatini, che nelle interminabili ore trascorse a scavare dopo la terribiler scossa delle 3 e 36 hanno messo in salvo ben 242 persone. «Un risultato straordinario - scrive Luca Cari nell’introduzione del suo libro - se si pensa che la tipologia delle abitazioni, sbriciolate dal sisma, concedeva pochi margini di sopravvivenza».
di Fabrizio Colarieti per Il Messaggero [link originale]