La riapertura delle indagini doveva stabilire il movente e l’autore dell’assassinio, ancora oggi ignoto. In particolare il gip aveva disposto accertamenti sulla trascrizione di un’intercettazione telefonica tra due cittadini somali, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Firenze, in cui si faceva chiaro riferimento all’omicidio Alpi-Hrovatin. Il gip, quindi, aveva chiesto di ascoltare Mohamed Geddi Bashir per accertare da chi avesse ricevuto l’informazione che Hashi Omar Hassan – il somalo inizialmente condannato a 26 anni per l’omicidio e poi assolto nel processo di revisione – “era stato ingiustamente condannato per l’omicidio di Ilaria Alpi e che quest’ultima era stata invece uccisa da militari italiani”. Nella prima richiesta di archiviazione, a giugno 2018, il pm Elisabetta Ceniccola aveva sostenuto che le nuove intercettazioni erano sostanzialmente irrilevanti e non rappresentano uno spunto solido per avviare nuovi accertamenti.
“La procura di Roma – commentano in una nota congiunta Fnsi, Usigrai, Cdr del Tg3 e Articolo21 – ha chiesto l’archiviazione per l’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin a quasi 25 anni dal loro assassinio. Ci auguriamo che la richiesta non sia accolta e comunque il prossimo 20 marzo, nel corso della iniziativa già fissata alla Camera dei Deputati, torneremo a chiedere che sia compiuto ogni sforzo per arrivare alla verità e alla giustizia. La stessa Commissione speciale sulle ecomafie potrebbe da subito tornare sui traffici di allora tra Italia e Somalia, sulle denunce di Ilaria, sui depistaggi e le omissioni messe in atto anche dai Servizi deviati e da apparati dello Stato. Non abbiamo intenzione di archiviare alcunché e chiediamo alla Rai e a tutti i media di tornare a illuminare a giorno questa orrenda pagina della nostra storia”.
di Fabrizio Colarieti per La Notizia [link originale]